Una guida che viene riproposta da 35 anni, ma che, pur valorizzando la tradizione italiana, mostra ancora la volontà d’innovarsi.
La Guida alle Osterie d’Italia, un libro per chi vuole entrare in contatto con le tradizioni della cucina italiana in locali storici o comunque tipici, è ormai diventata un classico per gli appassionati della buona tavola e della ristorazione, ma da quest’anno ha deciso di ampliare i propri orizzonti.
Presentata in settimana al Teatro Strehler di Milano, la guida 2025 presenta la nuova sezione “Locali Quotidiani”, che raggruppa tutte quelle tipologie ristorative alternative, come pastifici, pub, enoteche e gastronomie che, per attenzione e aderenza al territorio, selezione di materie prime e stile di accoglienza attento alla convivialità, rientrano nell’idea di osteria di Slow Food.
Proprio la nuova sezione ha contribuito ad aumentare il numero dei locali segnalati, con 460 nuovi ingressi, che portano a 1917 i locali segnalati. Un risultato, ha fatto sapere la casa editrice Slow Food che cura la guida, ottenuto grazie al lavoro di 250 collaboratori sparsi in tutta Italia, che visitano in anonimato i locali: 324 aziende, più meno un sesto del totale, hanno ottenuto il massimo riconoscimento della “Chiocciola”, assegnato alle insegne che si contraddistinguono per il rispetto dei valori di Slow Food.
Le regioni con il maggior numero di osterie segnalate sono il Piemonte con 178, la Campania con 172 e la Toscana con 164.
Nel corso della presentazione, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ha sottolineato come l’anno abbia evidenziato “in maniera molto drammatica la mancanza di camerieri e aiuto cuochi”. “La situazione in alcuni casi è talmente grave – ha detto - che molti locali sono costretti a rinunciare a turni di lavoro. L’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo intende portare avanti una piccola scuola per lavoratori emigrati che vogliono inserirsi nel campo della ristorazione. La scuola ne seguirà la formazione e anche l’inserimento. Chiedo a tutti voi la disponibilità ad accogliere in questo processo formativo questi giovani e trasmettere i saperi e la capacità di accoglienza di cui siete capaci. Voi siete l'orgoglio del nostro paese e per continuare a esserlo abbiamo il dovere di trasmettere il nostro sapere a chi vuole e può essere un aiuto straordinario”.
Alessandro Martegani