L'Associazione Nazionale delle Bonifiche, delle irrigazioni e dei Miglioramenti fondiari (Anbi), nel bollettino settimanale sulla situazione delle risorse idriche in Italia lancia l'allarme: "Tre settimane ancora e non ci sarà più acqua per l'agricoltura nel Centrosud". Molti i campi che rischiano, a breve, di restare a secco, mentre attualmente l'acqua viene già razionata.
La siccità, dovuta alla calura estiva, costringe i comuni del Sud Italia a centellinare le forniture idriche mentre gli agricoltori devono fare i conti con riserve ormai vuote.
Il rapporto Anbi descrive una situazione particolarmente grave per Puglia, Abruzzo e Sicilia, dove gli invasi sono quasi vuoti. Grave però anche in Sardegna, Basilicata, Calabria, Campania e Lazio. Il Nord Italia viene descritto invece come "sovrabbondante d'acqua", con laghi e fiumi al di sopra delle portate medie. Tra il 21 ed il 22 luglio scorsi in Italia ci sono stati 54 eventi meteorologici estremi.
In Puglia, vista la situazione estremamente difficile, la Confagricoltura ha chiesto alla Regione Puglia di dichiarare lo stato di calamità naturale. “
In Abruzzo, dopo il prosciugamento del bacino di Penne, anche l'acqua dell'invaso di Chiauci si esaurirà entro metà agosto.
In Sicilia 6 bacini su 29 non hanno più acqua utilizzabile, altri 6 hanno disponibile meno di un milione di metri cubi e 4 meno di due milioni. Gela non potrà ricevere alcun genere d'irrigazione, tutti i comuni della provincia di Caltanissetta stanno subendo riduzioni nella distribuzione idrica. A Enna l'acqua potabile viene erogata un giorno sì e due no. Nell'Agrigentino si sta cercando di salvare gli agrumeti, operando trasferimenti di risorsa irrigua. Nel Ragusano le sorgenti sono quasi prosciugate, come pure a Messina. L'acqua è razionata anche a Palermo.
Non mancano le polemiche politiche tra governo e regioni sull'uso dei fondi. Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci accusa le Regioni di avere "speso solo il 30% dei fondi stanziati dal Pnrr" ed afferma: “La lotta alla siccità si fa quando l'acqua c’è; quindi, non si può inseguire l'emergenza ma occorre una pianificazione seria e concreta”.
Davide Fifaco