"Siamo a conoscenza della denuncia di arresto in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala" ha dichiarato un portavoce del dipartimento di Stato americano. Il portavoce ha definito una prassi, quella dell'Iran di arrestare "senza motivo" cittadini stranieri. "Sfortunatamente, il regime iraniano continua a detenere ingiustamente i cittadini di molti altri Paesi, spesso per utilizzarli come leva politica".
Come noto, la reporter si trova nel carcere simbolo della repressione da parte del regime. "Il suo avvocato non ha ancora avuto la possibilità di visitarla in carcere. Speriamo che lo possa fare nei prossimi giorni e che possa avere quanto prima dei capi di imputazione precisi", ha spiegato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Per il momento rimane difficile stabilire una tempistica per ottenere la liberazione della giornalista italiana.
Sulle possibili motivazioni che avrebbero portato le autorità iraniane all'arresto, si ragiona anche su un video in cui la giornalista era apparsa senza velo, poi sparito dai suoi social, mentre raccontava la vita a Teheran e le iraniane senza velo che ha incontrato per le strade, cosa ritenuta "illegale" secondo la legge islamica che regola la società iraniana.
Qualunque donna violi l'uso obbligatorio del velo può infatti essere accusata di "fare guerra contro Dio" o addirittura di "incitamento alla prostituzione". Ma nessun capo d'imputazione è stato ancora formalizzato dalle autorità iraniane che restano chiuse nel silenzio.
Rimane anche l'ipotesi dello scambio fra prigionieri, suggerita dal recente arresto avvenuto in territorio italiano su mandato Usa, tre giorni prima di quello di Cecilia a Teheran e riguardante l'iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, accusato di aver passato informazioni strategiche sui droni ai Pasdaran. La procura di Milano ha aperto un fascicolo per decidere sulla sua estradizione, già richiesta dagli Stati Uniti.
Intanto a Torino si è svolto un sit-in, davanti alla Prefettura, per chiedere al governo italiano di fare di tutto per liberare il prima possibile la giovane giornalista, nonostante proprio l'esecutivo abbia esplicitamente richiesto di non manifestare. All'incontro ha partecipato circa una cinquantina di persone.
Davide Fifaco