Sei agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Torino sono rimasti feriti, in modo non grave, nel tentativo di sedare i disordini scoppiati negli scorsi giorni in diversi reparti dell'istituto. Altri due agenti sono rimasti intossicati dal fumo di un incendio mentre c'è stato anche un tentativo di evasione. Ad iniziare i disordini una rissa tra detenuti, e lo scoppio di una protesta con danneggiamenti alle suppellettili ed incendi ai materassi.
Anche al carcere di Biella due agenti di polizia penitenziaria sono rimasti feriti nel tentativo di sedare un diverbio tra due detenuti.
Nel carcere di Pescara 5 detenuti di origine magrebina si sono barricati in segno di protesta all'interno della propria cella, distruggendola totalmente e appiccando un incendio e gli agenti accorsi per riportare l'ordine e spegnere l'incendio sono stati aggrediti, con alcuni di loro che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche.
Caos anche carcere di Taranto: nei giorni scorsi un ufficio dell'istituto penitenziario è stato messo a soqquadro da un detenuto barese di circa 30 anni che avrebbe danneggiato i monitor dei pc e lanciato alcune sedie per aria reagendo a dei controlli antidroga.
A Parma un giovane detenuto in attesa di giudizio si è tolto la vita proprio mentre nell'istituto era in corso la visita dei Radicali e del Garante nazionale.
A Teramo gli agenti hanno trovato, in flagranza di reato, un detenuto magrebino mentre telefonava con un cellulare all'interno della propria stanza detentiva del circuito media sicurezza, episodio che ha fatto avanzare la richiesta di schermare le celle per evitare che i detenuti possano continuare a commettere illeciti.
Il sindacato di polizia penitenziaria denuncia la situazione arrivata ormai allo stremo e sottolinea che senza interventi il sistema imploderà.
Davide Fifaco