Terremoto politico al Comune di Venezia. Il sindaco Luigi Brugnaro è indagato nell'ambito dell'indagine che ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'assessore comunale alla Mobilità, Renato Boraso.
Oltre al primo cittadino, sono indagati anche il capo di Gabinetto del sindaco e direttore generale del Comune, Morris Ceron ed il vicecapo di Gabinetto, Derek Donadini. La vicenda che coinvolge Brugnaro riguarderebbe le trattative di vendita all'imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore, di un'area che si affaccia sulla laguna di Venezia. Gli accertamenti riguardano il fiduciario che gestisce il patrimonio di Brugnaro.
Inoltre, è stata sottoposta a perquisizione l'abitazione dell'assessore Boraso. Nell'inchiesta, a vario titolo, sono coinvolte 18 persone e le misure cautelari eseguite sono una decina.
Per Boraso i reati contestati sono corruzione, riciclaggio e falsa fatturazione, emersi nell'ambito di un'indagine nata nel 2021 sulla scorta di un esposto relativo all'uso di alcuni terreni della periferia di Venezia.
Secondo quanto riferito dal procuratore capo Bruno Cherchi, dopo la segnalazione le indagini sono scattate nel 2022, mentre l'attività delittuosa sarebbe proseguita fino a questi giorni, nonostante Boraso fosse venuto a conoscenza degli accertamenti in corso.
Nel corso dell'operazione sono stati impegnati circa 200 militari della Guardia di finanza e sono stati sequestrati preventivamente oltre 2 milioni di euro alle società di Boraso e alle imprese coinvolte.
Dunque, sono due le ordinanze di custodia cautelare in carcere e sette quelle agli arresti domiciliari. Oltre a Boraso, recluso anche un imprenditore edile, Fabrizio Ormenese; ai domiciliari figurano funzionari comunali e di partecipate pubbliche, tra cui l'azienda dei trasporti comunale Actv. Per altri sei indagati è stata disposta l'interdizione per 12 mesi dai pubblici uffici. In tutto gli indagati sono 18, e vi figurano il direttore generale dell'Actv, Giovanni Seno, e il responsabile del settore appalti, Fabio Cacco.
Davide Fifaco