Gli alleati del centro desta s’incontreranno venerdì in vista della ripresa dell’attività politica, ma anche per un chiarimento dopo le polemiche che hanno diviso la coalizione nel corso dell’estate.
Lo scontro maggiore è stato quello sulla cittadinanza, e sulla decisione del ministro degli esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, di appoggiare il cosiddetto ius scholae, vale a dire la possibilità per i ragazzi immigrati di ottenere automaticamente la cittadinanza completando uno o più cicli scolastici in Italia.
Si tratta di un principio al quale Fratelli d’Italia, ma soprattutto la Lega, sono da sempre decisamente contrari, preferendo un’applicazione più o meno rigida dello Ius Sanguinis, vale a dire la necessità che uno dei due genitori abbai già la cittadinanza.
Dopo settimane di dichiarazioni velenose soprattutto far Tajani la Lega, in cui era stata messa in dubbio perfino la stabilità del governo, Tajani ha parzialmente corretto il tiro, smentendo che l’esecutivo sia a rischio, ma rilanciando sull‘autonomia differenziata, provvedimento caro al Carroccio, ma che per Forza Italia va applicato con dei limiti. "Nessuno ha mai detto che vogliamo un referendum abrogativo – ha spiegato - ma vigileremo sull'applicazione dell'autonomia differenziata”.
Il tema dello Ius scholae però, ha ammesso Tajani, verrà proposto nel corso del vertice di venerdì, e ad alimentare il fuoco della polemica interviene anche l’opposizione. “Tajani ha passato l'estate a spiegare che lo Ius scholae era una priorità per Forza Italia – ha scritto su X Carlo Calenda -, e alla ripresa dei lavori parlamentari diventa un accessorio”. “Azione – ha aggiunto - proporrà in Parlamento lo ius scholae negli esatti termini richiesti da Forza Italia: questo balletto sulla pelle di 560 mila ragazzi che studiano nelle nostre scuole è un tantino indecente".
Alessandro Martegani