Qualche giorno fa la ministra italiana per le Riforme, Elisabetta Casellati, aveva messo in evidenza come il voto degli italiani residenti all'estero sia rilevante per questo esecutivo. Nelle ultime ore la Ministra ha voluto chiarire che questo tema è oggetto di attenta considerazione e sarà adeguatamente trattato nella prossima legge elettorale.
Secondo il testo al Senato sulla riforma del cosiddetto "premierato", i voti degli italiani all'estero peseranno per il 10 per cento; il prossimo inquilino di Palazzo Chigi potrebbe quindi essere deciso dalle comunità degli italiani sparse nel mondo, visti i circa 5,3 milioni di italiani che vivono fuori dai confini nazionali.
Casellati in settimana aveva già ammesso che il voto all’estero “può essere un problema” da risolvere con la legge elettorale, precisando la volontà di confrontarsi con l’opposizione per delineare quelli che saranno i contorni della legge elettorale che meglio si adatti al progetto costituzionale.
“I nostri connazionali all’estero meritano particolare attenzione. Si tratta di un segmento significativo della nostra popolazione che influisce notevolmente sul panorama politico italiano”, ha dichiarato ancora Casellati.
La strategia della ministra pare chiara: inserire la soluzione alla problematica del voto estero all’interno della riforma della legge elettorale piuttosto che impostarla come una modifica costituzionale. Questo non solo semplifica il processo legislativo, ma permette anche una maggiore flessibilità nella modifica delle norme, a seconda delle esigenze future.
Attualmente il sistema di voto per i cittadini italiani residenti all'estero presenta alcune criticità, come il ritardo nella ricezione delle schede elettorali ed il mancato aggiornamento degli elenchi degli elettori.
Davide Fifaco