Terremoto nel Movimento 5 Stelle a causa dello stop al contratto di consulenza del fondatore Beppe Grillo voluto dal presidente del partito Giuseppe Conte. In un’intervista pubblicata su “la Repubblica”, Conte ha definito questa scelta un passaggio "obbligato", poiché Grillo con le sue esternazioni non potenzierebbe l'immagine del M5S, ma addirittura la comprometterebbe.
D’altronde ha spiegato Conte il Movimento prevede retribuzioni solo per prestazioni concrete e non per funzioni astratte, come quella di pura garanzia. Quindi se non c’è alcun tipo di prestazione e nessuna attività comunicativa che porti dei risultati effettivi, il leader dei pentastellati si chiede perché si dovrebbe continuare a pagare Grillo.
Una decisione che dovrà essere approvata in sede di Assemblea costituente del Movimento, sulla quale ha deciso di dire la sua anche Davide Casaleggio, figlio del cofondatore Gianroberto, che ha detto di ritenere che a questo punto del Movimento fondato da suo padre resti solo il nome e che perciò sarebbe meglio che si avviasse “un nuovo partito con un nuovo nome ed un nuovo simbolo”, essendo ormai “inutile fingere di ispirarsi a principi che sono stati disattesi” da almeno tre anni.
Barbara Costamagna