Sembrava ormai appannaggio del centrodestra la vittoria in Sardegna, ma gli ultimi voti giunti dallo spoglio hanno rimesso nuovamente tutto in discussione.
Nel corso della giornata di spoglio delle schede c’è stato un lungo testa a testa fra Alessandra Todde, esponente del Movimento 5 Stelle, (imprenditrice e manager, deputata con incarichi di governo negli esecutivi guidati da Conte e Draghi), sostenuta da un’ampia coalizione di centro sinistra, e Paolo Truzzu (sindaco metropolitano di Cagliari, già consigliere regionale, impiegato statale), esponente di Fratelli d'Italia sostenuto dal centro destra.
I due si sono superati più volte man mano che, molto lentamente, giungevano i risultati dalle sezioni dell’isola. Nel pomeriggio, quando ormai più della metà delle sezioni erano state scrutinate, il candidato di centro destra aveva allungato, arrivando a superare 46 per cento contro il 44 dell’avversaria, ma in serata dopo lo scrutinio di poco meno di 1300 sezioni su 1800 tutto è tornato in discussione con i due candidati appaiati .
Il centro destra era giunto al voto in Sardegna dopo non poche divisioni e polemiche sulla candidatura, visto che il nome di Truzzu era uscito dopo un braccio di ferro tra Fratelli d'Italia, il Partito Sardo d'Azione, e la Lega di Salvini sulla scelta del candidato, con gli ultimi due che sostenevano il presidente uscente Christian Solinas, non ri-candidato a un secondo mandato. Alla fine Truzzu era stato imposto dalla stessa Giorgia Meloni.
Determinante per il risultato potrebbe essere soprattutto la decisione di partiti come + Europa, Azione e Sinistra italiana di appoggiare il candidato Renato Soru che, con il suo 8 per cento, sembra aver levato al fronte formato da centro sinistra e 5 Stelle i punti decisivi.
Proprio nel centro sinistra il turno elettorale in Sardegna era molto atteso, soprattutto mettere alla prova l’asse fra 5 Stelle e Pd, accanto alle altre forze progressiste, e far capire se una simile coalizione fosse in grado di battere la destra.
Il risultato è maturato ancora una volta con un’affluenza in calo, anche se leggero: al voto hanno partecipato il 52.4 per cento degli aventi diritto, in lieve calo rispetto al 53,09 del 2019.
In questa tornata elettorale si è poi scelto di non utilizzare gli exit poll: nel 2019 fallirono clamorosamente, indicando un testa a testa tra Solinas e Zedda, quando invece ci fu una netta affermazione del candidato di centro destra.
Alessandro Martegani