Gianfranco Fini è stato condannato a 2 anni e 8 mesi per la vicenda giudiziaria della vendita di una casa di Montecarlo, lasciata in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale, che sarebbe stata acquistata, secondo l'accusa, da Giancarlo Tulliani attraverso delle società off-shore.
Fini ha commentato affermando: "Non sono deluso; non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio, evidentemente l'unica cosa che ha impedito di assolvermi è l'autorizzazione alla vendita dell'appartamento che è del tutto evidente non è stata da me autorizzata. Me ne vado più sereno di quello che si può pensare dopo 7 anni di processi. Ricordo a me stesso che per analoga vicenda una denuncia a mio carico fu archiviata dalla procura di Roma".
L'ex presidente della Camera ha poi aggiunto: "È giusto avere fiducia nella giustizia, certo se fosse un po' più sollecita. Dopo tanto parlare, dopo tante polemiche, tante accuse, tanta denigrazione da un punto di vista politico sono responsabile di cosa? Di aver autorizzato la vendita. Non mi è ben chiaro in cosa consista il reato".
I legali di Fini hanno annunciato che ricorreranno in appello, spiegando: "Faremo appello. Noi ci aspettavamo un'assoluzione, siamo convinti dell'innocenza del nostro assistito. Siamo certi che in Appello anche questo ultimo residuo sarà abbondantemente chiarito. La vicenda relativa all'autorizzazione alla vendita della casa di Montecarlo sostanzialmente, a nostro avviso, rappresenta una sovrapposizione rispetto alla stessa vicenda che ora oggetto di un provvedimento di archiviazione".
Sull'eventuale prescrizione dell'accusa i difensori hanno aggiunto che è un aspetto che andrà valutato, aggiungendo che bisogna accertare quale qualificazione giuridica è stata data ma nel contempo di essere fiduciosi che "in Appello anche questo ultimo piccolo segmento cadrà e l'esito sarà liberatorio sotto tutti gli aspetti".
Davide Fifaco