Giorgia Meloni ce l'ha fatta. Il suo Fratelli di Italia si conferma primo partito nel nordovest, nordest, centro e isole raggiungendo quasi la soglia del 30% che la premier si era data come obiettivo. Il Pd di Elly Schlein si conferma la seconda forza del paese, mentre La Lega è stata sorpassata da Forza Italia, che, ad un anno dalla morte del suo leader Silvio Berlusconi, contro ogni previsione continua a crescere nelle preferenze degli italiani. Calo per il Movimento Cinque Stelle che raggiunge un risicato 10%. Risultato lusinghiero per Avs che esulta e manda Ilaria Salis a Strasburgo, mentre fuori dalla partita Calenda e Stati Uniti d'Europa.
Per quanto riguarda le preferenze Giorgia Meloni detta "Giorgia" non ha rivali e supera i due milioni di voti. Nel Pd Elly Schlein è in testa nelle circoscrizioni centro e isole. Bene Nardella, Ricci e Zingaretti. Più indietro Tarquinio e Bartolo. Nel sud il sindaco di Bari Decaro è in testa. Cecilia Strada guida nel nordovest, Bonaccini è largamente in testa nel nordest. Il generale Roberto Vannacci vince la sfida delle preferenze nella Lega. Antonio Tajani è primo nelle 4 circoscrizioni dove si è presentato. Nel M5s Carolina Morace è prima al centro, Tridico guida nel sud. Niente da fare per Renzi e Calenda, che, essendosi presentati con liste che non hanno superato la soglia di sbarramento, non risultano tra i nomi dei 76 futuri deputati al parlamento europeo.
Un voto che in Italia era stato trasformato dalla Meloni in un esame di medio termine, che ha questo punto sembra essere stato passato a pieni voti, anche se a vincere è stato come spesso ormai accade in questi ultimi anni l'astensione. Come previsto, anche se per poco, non si è superata la soglia del 50%, confermando una certa disaffezione dell'elettorato al voto.
Barbara Costamagna