Foto: AP
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In questi giorni, mentre il presidente francese Emmanuel Macron offriva la possibilità di mettere a disposizione dell'Europa le difese nucleari della Francia, dagli Stati Uniti sono arrivate le nuove bombe nucleari da tempo annunciate.

Le B61-12, questa le sigla che identifica queste particolari bombe, sono state consegnate ai paesi europei che le hanno stoccate sul proprio suolo.

Sono cinque le nazioni che fanno parte della Nato, Italia, Germania, Olanda. Belgio e Turchia ad avere sul proprio territorio circa 100 ordigni nucleari americani. Tra questi cinque, l'Italia è il Paese europeo con il numero più grande di armi nucleari statunitensi e l'unico con due basi nucleari: quelle di Aviano in Friuli-Venezia Giulia e quella di Ghedi, vicino a Brescia.

Si ritiene che le nuove B61-12 siano molto più precise delle vecchie bombe B61, in passato stoccate nelle basi europee.
L'arrivo di queste nuove testate era stato annunciato da tempo, come testimonia il rapporto dal titolo Nuclear Weapons Ban Monitor 2024, appena presentato a New York, alla terza Conferenza degli Stati Parti del Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari. Questo trattato per mettere al bando l'atomica l'hanno già firmato o ratificato la metà degli Stati del mondo: 98 su 197, ma non l'Italia.

Nel documento si stima che ad Aviano sia stoccato un numero di ordigni che va dalle 20 alle 30 unità, mentre a Ghedi dalle 10 alle 15 unità. Alla Conferenza degli Stati Parti del Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari, il governo italiano non si è neppure presentato.

Davide Fifaco