Varie le ipotesi al vaglio del governo italiano sulle possibilità legate al green pass, che nelle prossime ore verranno sottoposte alla cabina di regia. Tra queste l'idea di rilasciare la certificazione con una dose di vaccino per andare al ristorante al chiuso (ma anche un tampone negativo, oppure il certificato di guarigione nei sei mesi precedenti), solamente doppia dose invece per i luoghi più affollati e dove è maggiore la circolazione del virus, come stadi, concerti, convegni, eventi, luoghi dello spettacolo, palestre. Nessuna limitazione per i ristoranti all'aperto.
L'esecutivo vuole lasciare l'Italia in fascia bianca almeno fino al 15 agosto, quindi oltre alla modifica dei parametri per la classificazione delle aree a rischio, si cercano anche misure che possano contribuire a frenare la diffusione della variante Delta.
Una delle idee per i parametri di rischio regionali prevede la soglia di occupazione del 15% delle terapie intensive per restare in zona bianca e del 20% per i ricoveri. La linea anticipata da Palazzo Chigi è comunque quella di lasciare aperte il più possibile le attività, cercando di evitare la zona gialla nel caso in cui la curva epidemiologica salga, per questo probabilmente si deciderà, in accordo con la Conferenza delle Regioni, di classificare le aree a rischio, appunto, anche in base al numero di persone ricoverate in area medica ed in terapia intensiva e non soltanto per l'incidenza dei nuovi positivi ogni settimana su centomila abitanti, come avvenuto finora.
Si cercherà, inoltre, di non penalizzare chi ha già effettuato la prima dose di vaccino anche in vacanza, con tutte le Regioni che prevedono la possibilità di effettuare il richiamo anche nelle località turistiche.
Intanto la Farnesina ha inviato ad una società che organizza viaggi, un avviso di rischio sanitario per chi parte per la Grecia; in molte isole elleniche, inclusa Corfù, la presenza di turisti risultati positivi è significativa e sta mettendo in crisi le autorità sanitarie locali che non riescono a reperire alloggi adeguati nei Covid-hotel. In particolare, sarebbero circa 400 i ragazzi italiani in procinto di partire verso la Grecia, quindi è stato ritenuto opportuno informare anche i familiari dei ragazzi dei rischi e dei possibili costi aggiuntivi legati a questi viaggi.
Davide Fifaco