“Avevamo una relazione, anche per questo ho revocato l'incarico” ma “non ho mai speso soldi pubblici, ho pagato tutto io”.
È sfociata nello psicodramma la vicenda che ha coinvolto il ministro italiano della cultura Gennaro Sangiuliano, che ha deciso di raccontare la natura dei rapporti con l’influencer Maria Rosaria Boccia a uno dei telegiornali più seguiti nel paese il TG1, sventolando perfino le copie degli scontrini che dimostrerebbero che tutte le spese della sua collaboratrice, che non aveva alcun incarico per il ministero, sono state pagate con fondi personali del ministro.
Sangiuliano, alle lacrime, ha anche chiesto scusa al Governo e alla moglie, definita “una persona eccezionale”, ha sottolineato di “non essere ricattabile” e che si è trattato solo di “gossip”, ma l’imbarazzante mossa del ministro, che, a suo dire sarebbe stata ispirata dalle parole della Premier Meloni, che gli avrebbe raccomandato “di dire sempre la verità”, non sembrano alla fine spostare molto i termini della vicenda.
Che Sangiuliano e Boccia avessero una relazione era evidente già prima, visto che la stessa influencer lo aveva già fatto capire e continua a pubblicare foto che attestano la sua presenza costante accanto al ministro in ogni occasione negli ultimi tempi, ma quello che più conta è che una persona che non aveva ancora alcun incarico per il Governo, sia stata messa a conoscenza di particolari riservati dell’organizzazione del G7 di Napoli e Pompei, costringendo ora i responsabili della sicurezza a cambiare i programma, e facendo probabilmente saltare la cena inaugurale originariamente programmata nella città archeologica.
Tutto questo avrebbe fatto pensare in un annuncio di dimissioni da parte del ministro, che però non sono arrivate: “Sono disponibile a dimettermi un minuto dopo che Meloni me lo chiede”, ha detto Sangiuliano, ma, ha aggiunto, “mi ha detto di andare avanti e di chiarire bene, in punto di verità”.
Come se non bastasse la co-protagonista della vicenda, Maria Rosaria Boccia, non sembra intenzionata a rinunciare alla battaglia sui social: nei giorni scorsi Boccia e Sangiuliano si erano scambiati post su Instagram, come farebbero due rapper o due adolescenti, e la linea non sembra cambiare. “Iniziamo a dire bugie” ha scritto l’influencer (che ha pubblicato una nuova serie di foto e documenti che comprovano la sua nomina a responsabile dei grandi eventi per il ministero e perfino immagini girate all’interno di Montecitorio), e, ha aggiunto ironizzando sulle parole del ministro, “su questo terreno non sono ricattabile…”.
Sangiuliano ha ricevuto la solidarietà di alcuni ministri, come Matteo Salvini, ma altri, come il responsabile del dicastero della Giustizia, Carlo Nordio, ha rivolto al collega “un invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità”.
L’opposizione invece attacca: “Quindici minuti di intervista a un ministro su fatti sui quali le opposizioni hanno chiesto di riferire in Parlamento” ha scritto il PD annunciando la convocazione dei vertici Rai in Commissione Vigilanza “non sono altro che un uso privato del servizio pubblico”. “Ormai – ha aggiunto Elly Schlein - non sembra più un governo, sembra una saga di Beautiful”.
Alessandro Martegani