Luce verde del Consiglio dei ministri alla riforma della giustizia penale. Grazie alla mediazione del presidente Mario Draghi anche il M5s ha infine dato la sua approvazione al testo redatto dalla ministra Cartabia.
La riforma del processo penale elaborata dalla guardasigilli punta a velocizzare i tempi della giustizia e a renderli compatibili con gli obiettivi del Pnrr e con gli standard europei. Il Movimento cinque stelle si ritrovava diviso tra coloro che vedevano almeno come positivo il meccanismo che prevede che il decorso della prescrizione del reato di interrompa con la sentenza di primo grado per poi intervenire sulle fasi processuali e quelli che invece erano contrari a tutto il pacchetto di riforme, tanto da minacciare un’uscita dalla maggioranza di governo.
Questo scenario per ora dovrebbe essere scongiurato anche perché la riforma deve passare entro fine luglio poiché vincolata a scadenze legate alla distribuzione dei fondi dell'Unione europea, che ha chiesto un drastico taglio dei tempi processuali.
L'intervento è corposo e va dal reset della durata delle indagini preliminari, al 'contingentamento' della obbligatorietà dell'azione penale, alla revisioni dei capitolo sanzioni e riti alternativi, ma soprattutto al ritorno 'parziale' della prescrizione. Una riforma attesa da anni che sembra soddisfare quasi tutti gli attori politici in campo e che quindi al voto alle camere non dovrebbe incontrare ostacoli.
Barbara Costamagna