Il museo del Ricordo, dedicato all’esodo degli istriani, fiumani e dalmati, e alle vittime delle Foibe, nascerà. Lo ha deciso la commissione Cultura della Camera, che ha approvato in via definitiva, con voto unanime, la legge che istituisce il Museo con sede a Roma. Il testo era già stato approvato dal Senato, ed entrerà in vigore dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale.
Nel testo, in due articoli, si ricorda come il fine del museo sia “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, dei fiumani e dei dalmati nel secondo dopoguerra, nonché di ricostruire e narrare la storia degli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia e della più complessa vicenda del confine orientale italiano”.
La proposta di legge di un museo sulle Foibe era stata varata dal Governo italiano, a firma dell’allora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano il 31 gennaio scorso, e prevede uno stanziamento complessivo di 8 milioni di euro (tre nel 2024, altrettanti nel 2025 e due nel 2026) e una spesa annua di 50 mila euro, per il funzionamento del museo.
Per la gestione è prevista la creazione di una “Fondazione Museo del Ricordo”, da parte del Ministero della cultura, con la partecipazione delle regioni Lazio e Friuli Venezia Giulia, Roma Capitale e altri soggetti pubblici e privati.
La legge è stata approvata con 21 voti a favore e zero contrari, un risultato apprezzato dal centro destra. “Ho apprezzato il voto da parte dell’opposizione”, ha detto il presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia: “ricuciamo la memoria del dopoguerra tra destra e sinistra - ha aggiunto - su un tema fondamentale”.
“Con l’approvazione del disegno di legge – ha detto Nicole Matteoni, deputata triestina e Segretaria Provinciale di Fratelli d’Italia - Trieste si compie un ulteriore passo fondamentale verso la tutela e la diffusione di una memoria storica che, grazie al lavoro del presidente Meloni, avrà il compito di far conoscere alle generazioni future, raccontando le vicende degli italiani dell’Istria, di Fiume, della Dalmazia e di tutta la Venezia Giulia, ponendole a pieno titolo come storie d’Italia. Un atto di doveroso – ha concluso - rispetto a questi martiri italiani, alle loro famiglie e a tutta la comunità istriana”.
Alessandro Martegani