Foto: Reuters
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“Dopo notti insonni e settimane di riflessioni, ho deciso di accettare la candidatura di Alleanza Verdi e Sinistra per trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali”. Lo ha scritto la trentanovenne nella lettera portata a Montecitorio dal padre, accompagnato da Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Questi hanno supportato la candidatura di Ilaria Salis per “cercare di risolvere la sua situazione personale” ma anche per “contribuire a disegnare un’Europa in cui i diritti fondamentali non possono essere cancellati” e per fare una battaglia per “lo stato di diritto”. Il padre della donna, Roberto Salis, ha apprezzato il gesto fatto da Alleanza Verdi e Sinistra, il quale, secondo lui, porta avanti un concetto che dovrebbe far parte della nostra cultura, ovvero, “posso non essere d’accordo con le tue idee, ma sono disposto a dare la vita perché tu le possa esporre liberamente”. Sua figlia da oltre un anno si trova in carcere a Budapest, per capi di imputazione definiti da lui “ridicoli”, “sta 23 ore in cella con una sola ora d’aria”, ha continuato a spiegare.
Angelo Bonelli a sostegno di Ilaria ha aggiunto che la sua candidatura è “una battaglia per lo stato di diritto contro le barbarie che in Ungheria, e non solo, vede una sistematica violazione dei diritti umani e dello stato di diritto”. Dal canto suo Fratoianni invece ha spiegato che hanno scelto di fare “un atto concreto, impegnandosi perché venga eletta al Parlamento europeo”. Ilaria Salis, nella lettera ha voluto sottolineare che non è sua intenzione sottrarsi al procedimento in cui è imputata, ma solo difendersi nel processo, nel rispetto dei diritti fondamentali, nei principi di proporzionalità e della presunzione di innocenza.”

B.Ž.