"L'infezione da Covid sta crescendo in molti paesi europei ed anche nel contesto italiano sta crescendo. Sono 3845 i comuni in cui si rileva almeno un caso, quasi 900 comuni in più rispetto alla scorsa settimana. La circolazione del virus è soprattutto nelle fasce più giovani tra 10 e 29 anni". Lo ha spiegato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che ha aggiunto: "L'occupazione dei posti letto ospedalieri segna una crescita ma contenuta mentre l'incidenza in molte aree è sopra i 50 casi per 100mila abitanti, critica per il tracciamento. Inoltre, l'Rt proiettato per la prossima settimana mostra una stabilizzazione: è un dato da confermare ma siamo comunque sopra la soglia epidemica, e cresce Rt ospedaliero. Siamo in una fase in cui dobbiamo muoverci con grande prudenza".
Il direttore della Prevenzione, Gianni Rezza, ha invece analizzato la velocità di crescita dei casi, che risulta inferiore a quella delle precedenti settimane.
Rezza ha inoltre affermato che nel giro di un mese bisognerà decidere chi vaccinare e in quali tempi con la terza dose. Con ogni probabilità le persone più fragili e immunodepresse avranno una terza dose, ma non è stato ancora deciso quando.
Il direttore della Prevenzione ha poi concluso ricordando che adesso sono i ragazzi a trainare l'infezione, ma che per fortuna c'è una forte adesione alla campagna vaccinale da parte dei giovani.
L'aumento dell'incidenza e dell'Rt sono i due parametri che, insieme ai nuovi valori varati dal governo sulla percentuale di saturazione delle aree mediche e delle terapie intensive, determinano il cambio di fascia delle regioni e le relative restrizioni. Attualmente nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, ma aumentano i ricoveri. Sono inoltre 20 - rispetto ai 19 della scorsa settimana - i territori classificati a rischio moderato ed uno, il Molise, a rischio basso. Intanto la Sicilia e la Sardegna, nelle mappe dell'Unione Europea, sono ritornate zone rosse perché hanno avuto un aumento dei contagi compreso tra 75 e 200 casi ogni 100mila abitanti e un tasso di positività superiore al 4% oppure contagi tra 200 e 500 ogni 100mila persone.
Davide Fifaco