Nel Consiglio dei ministri, slittato di qualche ora per il dibattito sulla riforma del processo penale, si entra nel merito delle modifiche sulla Giustizia, con il premier Mario Draghi che vuole chiudere oggi la partita. Al tavolo della riunione assenti i ministri del Movimento 5 Stelle, che si sono riuniti su una piattaforma telematica insieme al leader Giuseppe Conte, per esaminare punto per punto il testo della riforma della giustizia.
Negli scorsi giorni, il Movimento ha espresso perplessità su diversi punti del testo presentato dalla ministra Marta Cartabia ed ha chiesto delle modifiche come condizione per poter votare la fiducia sul provvedimento. Il presidente del Consiglio nelle ultime ore ha sentito i leader dei partiti, cercando di arrivare ad un accordo, trovando un alleato nella Lega di Salvini, che ha assicurato sostegno e lealtà all'esecutivo.
Inoltre, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente Draghi. Le questioni centrali del discorso sono state le prossime misure per contrastare la pandemia da Covid ed ovviamente la riforma della giustizia. Il coordinatore forzista ha chiesto al premier alcuni correttivi in senso garantista, in particolare in materia di procedura penale, con lo scopo di rendere più veloci i processi.
L'obiettivo rimane quindi quello di arrivare nelle prossime ore con il testo in aula alla Camera, per procedere successivamente all'approvazione, anche con la fiducia. Nel Consiglio dei ministri dovrebbe essere discussa anche la data delle prossime elezioni amministrative. Una delle ipotesi in campo, rispetto a quanto richiesto dai partiti, sarebbe l'apertura delle urne il 3 ottobre, ma non si esclude nemmeno la data del 10 ottobre.
Davide Fifaco