Dopo la tregua pasquale, in Italia maggioranza ed opposizioni si preparano alla battaglia in Parlamento, con le mozioni di sfiducia e le sfide in commissione. Nell'Aula della Camera, tra mercoledì e giovedì la coalizione di governo sarà chiamata a difendere due ministri dal voto di sfiducia. Molto improbabile che Daniela Santanché e Matteo Salvini possano essere colpiti dal fuoco amico del centrodestra, ma le questioni poste dalle opposizioni nelle due distinte mozioni di sfiducia, da una parte le inchieste sull'attività economica della ministra del Turismo e, dall'altra, i rapporti tra la Lega e il partito Russia Unita, restano problemi non da poco per il governo.
Santanché è in attesa della decisione del Giudice dell'Udienza Preliminare in merito al primo filone di indagini sul caso Visibilia, in cui la ministra risulta indagata per truffa aggravata nei confronti dell'Inps. La stessa Santanché, nel caso di rinvio a giudizio, si è detta pronta a ulteriori valutazioni sull'intera vicenda. Secondo voci insistenti è imminente la chiusura anche della seconda tranche d'inchiesta sul gruppo fondato dalla ministra, che potrebbe gettare ulteriori imbarazzi sull'esecutivo.
L'Aula sarà chiamata a votare anche la mozione di sfiducia al vicepremier Salvini, presentata da Azione e firmata dai leader di Partito democratico, Movimento 5 stelle ed Alleanza verdi e sinistra. Ad impensierire la maggioranza, più del voto è il dibattito che lo precederà, che sarà sui rapporti tra la Lega e Russia Unita.
Carlo Calenda, leader di Azione, continua a chiedere a Salvini di dimostrare la rottura dell'accordo con il partito russo, offrendogli in cambio il ritiro della mozione. Ma il ministro dei Trasporti sulla questione non interviene e non ha ancora sciolto le riserve sulla sua presenza in Aula per la discussione.
Occhi puntati sui deputati della Lega e sulle posizioni di Fratelli d’Italia e Forza Italia, viste le frizioni che si sono registrate in politica estera tra questi tre partiti di governo.
Intanto, in queste ore si discute anche dell'autonomia differenziata e del premierato. Per la prima riforma il voto è previsto il 29 aprile; in audizione presenti alcuni presidenti di Regione. Per il premierato previsto il voto dell’emendamento per la modifica dell’articolo 92 della Costituzione e l’elezione diretta del presidente del consiglio.
Davide Fifaco