Foto: Quirinale
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La fine della Grande guerra, l’evento che portò Trento, Trieste e l’area dell’Istria e della Dalmazia sotto il Regno d’Italia, e costò, sul fronte italo austriaco, più di 650 mila morti fra le truppe italiane e 400 mila fra quelle austriache (le vittime totali furono di cinque milioni mezzo di morti per gli alleati e quatto e mezzo per gli imperi centrali, ma la cifre salgono rispettivamente a quasi 13 milioni e undici milioni e mezzo se si considerano anche le vittime civili e i dispersi) è stata fissata tradizionalmente il 4 novembre, giorno in cui, nel 1918 i vertici del Regio Esercito italiano e delle forze dell'Impero austro-ungarico firmarono l’armistizio di Villa Giusti.
Proprio il 4 novembre, in ricordo della fine della Prima guerra mondiale, l’Italia ha istituito la “Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”, con celebrazioni in tutte le città italiane e in particolare nei luoghi simbolo della Grande Guerra.

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A Roma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deposto una corona d’alloro sulla tomba del Milite Ignoto all’Altare della patria, insieme alla premier Meloni, ad alcuni ministri e ai presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa. Subito dopo La Russa è partito per il Sacrario Militare di Redipuglia, dove ha partecipato accanto al Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, alla cerimonia di deposizione di una corona di alloro in onore ai Caduti.
Cerimonie dell’alzabandiera si sono svolte anche a Trieste, in Piazza Unità, a Gorizia e a Udine. In occasione della cerimonia a Redipuglia è stato anche istituito un treno storico, da Trieste fino alla cittadina isontina, composto da carrozze "Centoporte" degli anni ’30.
Nel pomeriggio a Roma è in programma anche la tradizionale cerimonia di consegna dei diplomi delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, da parte del Presidente della Repubblica, ai cittadini che si sono distinti in vari ambiti, e della medaglia d’onore ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti.

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In occasione del 4 novembre il presidente Mattarella ha anche inviato il tradizionale messaggio al ministro della difesa Guido Crosetto, sottolineando come “Oggi, la Repubblica guardi con rispetto e devozione al percorso che, dal Risorgimento alla Prima guerra mondiale, alla Liberazione, alla scelta della solidarietà europea e atlantica, ha saputo costruire un Paese coeso, unito, portatore di valori di pace nella comunità internazionale”.
Mattarella, ricordando come le Forze armate italiane oggi svolgano un compito di “difesa delle libertà della società italiana” e “continuino a operare in terre lontane in numerose missioni”, ha rivolto un pensiero “ai militari schierati in Medio Oriente dove, - ha aggiunto - per mandato delle Nazioni Unite e nell’ambito di missioni bilaterali, continuano ad assicurare il proprio contributo per il mantenimento della pace, alleviando le sofferenze della popolazione inerme in una situazione umanitaria drammatica, promuovendo il rispetto del diritto internazionale umanitario”.

Alessandro Martegani