Il testo per la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere dei magistrati passa ora al Senato, per il secondo voto della prima lettura a cui poi, trascorsi almeno tre mesi, dovrà seguire il secondo e definitivo voto di Montecitorio e Palazzo Madama.
Il ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio, ha dichiarato: "Spero nell'ok definitivo entro l'estate". Il ministro è soddisfatto anche per "la maggioranza schiacciante" ottenuta alla Camera, "il percorso è ancora complesso - aggiunge - l'esito finale secondo me spetterà al popolo con il referendum, è bene si pronunci il popolo".
Nordio ha poi commentato di ritenere "del tutto fuori luogo le insinuazioni che sia una riforma punitiva della magistratura", ricordando "di aver esercitato per 40 anni da pm e sarebbe stato paradossale se proprio io facessi una riforma punitiva verso una categoria a cui mi sento ancora di appartenere".
Il disegno di legge costituzionale ha l'obiettivo, per la prima volta in Italia, di separare le carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, attraverso la modifica del Titolo IV della Costituzione. La riforma, per entrare in vigore, ha bisogno di ottenere un doppio parere favorevole su identico testo da Camera e Senato, ad un intervallo non inferiore a tre mesi.
Il testo, composto da 8 articoli, prevede lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura dando vita a due distinti organi di autogoverno: il Csm giudicante e il Csm requirente. La presidenza di entrambi gli organi è attribuita al Presidente della Repubblica, mentre sono membri di diritto del Csm giudicante e del Csm requirente, rispettivamente, il primo presidente della Corte di cassazione e il procuratore generale della Corte di cassazione.
Gli altri componenti di ciascuno dei Csm sono estratti a sorte.
Un'altra novità è rappresentata dall'istituzione dell'Alta Corte disciplinare che sottrae al Csm la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari. Questa nuova Alta Corte sarà composta da 15 giudici: 3 nominati dal Presidente della Repubblica, 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento in seduta comune, 6 estratti a sorte tra i magistrati giudicanti e 3 estratti a sorte tra i magistrati requirenti.
Davide Fifaco