“Prima di parlare, impara l'italiano!”. Questa frase sarebbe stata rivolta, nel corso di una seduta al Senato (mentre si stava discutendo la riforma sul premierato), alla senatrice Julia Unterberger, esponente del Südtiroler Volkspartei, e presidente del Gruppo per le Autonomie al Senato.
L’autore della frase sarebbe il senatore di Fratelli d’Italia Franco Zaffini, che avrebbe pronunciato queste parole proprio mentre la collega stava protestando per una battuta che il presidente Ignazio La Russa aveva fatto nei confronti di una senatrice a vita.
Julia Unterberger era già stata involontaria protagonista di un fatto analogo, nel 2022, quando, all’esterno del Quirinale, dei giornalisti l’avevano criticata, in malo modo, perché stava rispondendo in tedesco a una domanda, fra l’altro rivoltale da una collega della redazione tedesca della sede Rai di Bolzano.
Se allora l’episodio poteva essere ascritto alla scarsa sensibilità per le minoranze da parte dei colleghi e a superficialità, quello di questa settimana invece appare più connotato politicamente, perché sarebbe stato innescato da un esponente di Fratelli d’Italia.
Un episodio che Julia Unterberger ha segnalato immediatamente intervenendo in aula, e poi per iscritto alla presidenza del Senato.
“Io – spiega - stavo parlando col Presidente, e mi stavo lamentando del fatto che aveva pronunciato una battuta contro la senatrice a vita a Catania, che è nel mio gruppo. La battuta non l'ho neanche sentita, ma dopo me l'hanno riferita e mi sono di nuovo lamentata, e ho sottolineanto che questo non è un modo di rapportarsi con le minoranze linguistiche”.
“Ho chiesto al Presidente di reagire, ma lui ovviamente ha detto che non ha sentito niente: adesso gli ho fatto presente questo episodio per iscritto, ribadendo che, secondo me, dovrebbe reagire. Vediamo cosa succederà”.
Ma a livello più generale, al di là di questo episodio, secondo lei c'è un’involuzione nella sensibilità verso le minoranze linguistiche in Italia, oppure si è trattato di un fatto isolato?
“Secondo me questi partiti di estrema destra, come Fratelli d'Italia, ce l'hanno nel DNA: non sono molto sensibili sul tema delle minoranze, di tutti i generi, si tratti di una minoranza linguistica, o di minoranze per orientamento sessuale. Tutte le minoranze per loro sono semplicemente una cosa non digeribile, perché ci vorrebbero tutti uguali”.
“Questo clima ovviamente si nota nei nostri confronti: siccome hanno bisogno di avere i nostri voti per quanto riguarda la modifica della Costituzione, e poi puntavano ad entrare, dopo decenni di opposizione, nella giunta provinciale, ufficialmente ci trattano abbastanza bene, ci promettono anche delle nuove competenze e così via, ma poi in altre occasioni viene fuori quello che pensano realmente, e questo era un tipico esempio”.
“Non c’è modo di evitare che un singolo senatore dica certe cose, però il capogruppo di Fratelli d’Italia poteva anche scusarsi o dire che gli dispiaceva che fosse sfuggita una simile battuta, ma non ho sentito niente. C'è stata la senatrice Biancofiore che mi ha espresso la solidarietà, ma tutti gli altri non hanno detto proprio niente: anche questo è un segnale, no?”
Alessandro Martegani
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