Foto: MMC RTV SLO
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La proposta della Lega di uscire dall'Oms, dove l'Italia siede dal 1947, in scia a quanto annunciato dal presidente Usa Donald Trump, nel corso del suo discorso di insediamento, non pare essere gradita alle forze di governo.

Lo stesso Matteo Salvini, sui social insiste su questa iniziativa, spiegando che "l'Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale, profumatamente finanziato dai contribuenti italiani, che va a braccetto con le multinazionali del farmaco".

Trump aveva preso di mira gli eccessivi costi per l'amministrazione americana, con i troppi finanziamenti versati all'Oms, la Lega invece pone l'accento sulla presunta poca utilità dell'organizzazione con sede a New York, definendola "uno stipendificio inutile agli interessi nazionali, un carrozzone che non fa del bene al mondo, ma solo ai propri dipendenti".

Da Fratelli d'Italia nessun commento a caldo, ma la proposta, secondo alcune fonti, ha lasciato interdetti alcuni esponenti del principale partito di maggioranza.

Da Forza Italia il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, avverte: "Non è sufficiente che un singolo partito possa esprimere una sua posizione per decisioni di questa portata. Ne parleranno i leader, ma mi sembra che sia un passo un po' troppo azzardato...''.

Ancora più netto il giudizio del presidente forzista alla Commissione Salute della Camera, Ugo Cappellacci, che spiega: "Le proposte di uscita dell'Italia dall'Oms rappresentano un rischio per l'approccio integrato alla salute, fondato sul principio di One Health, che riconosce l'interconnessione tra salute umana, animale e ambientale".

Il no di Forza Italia viene spiegato anche perché "in un mondo globalizzato, le sfide sanitarie richiedono politiche globali e una collaborazione internazionale coordinata".

Davide Fifaco