L’avvio delle indagini sul naufragio del Bayesian, lo yacht da 56 metri di proprietà del magnate della sicurezza informatica Mike Lynch, oltre a stabilire eventuali responsabilità del disastro, avvenuto nei pressi di Porticello nel palermitano, dovranno soprattutto stabilire come sia stato possibile che lo yacht, uno dei pià grandi e avanzati al mondo, sia colato a picco nel giro di pochi minuti, trascinando a 50 metri di profondità sette persone.
Le prime ricostruzioni parlano di un’incredibile concatenazione di eventi: la tempesta improvvisa, la deriva ritratta che non ha opposto la prevista resistenza alla spinta dell’albero lungo 75 metri, dei boccaporti restati aperti che hanno fatto entrare l’acqua, la mancata attivazione dei sistemi di sicurezza, ma anche così rimane da capire come tutto questo sia stato possibile.
A rimanere intrappolate sono stati proprio le personalità più in vista presenti a bordo, quelle che fra l’altro dormivano nelle cabine centrali più in basso, dove l’effetto del mare è meno presente, ma anche da dove è più difficile fuggire: accanto a Lynch e a sua figlia 18enne Hannah, nel disastro sono morti il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer e la moglie Anne Elizabeth, lo chef Recaldo Thomas, l'avvocato Chris Morvillo e la moglie Nada.
L’unica della famiglia Lynch a salvarsi è stata la moglie e dirigente delle società dell’imprenditore Angela Bacares, mentre lo stesso giorno del naufragio è morto investito da un’auto in Inghilterra Stephen Chamberlain, socio e amico di Lynch, che aveva rinunciato alla crociera a pochi giorni dalla partenza.
Per ora è stato indagato per il disastro (l’unico avvenuto nell’area investita dalla violenta tromba d'aria, nonostante la presenza di molte barche molto più piccole, più vecchie e meno tecnologiche della Bayesian) solo il capitano, James Cutfield, neozelandese di 51 anni, esperto di grandi imbarcazioni e del Mediterraneo, ma la serie di coincidenze che hanno portato all’affondamento, la morte di Chamberlain, e soprattutto il fatto che Lynch, che aveva applicato i suoi sistemi d’intelligenza artificiale alla sicurezza globale, avesse contatti intensi e frequenti con i servizi segreti di molti paesi del blocco occidentale, hanno alimentato le teorie del complotto.
Il viaggio, terminato in tragedia per sette persone sulle 29 presenti a bordo, avrebbe fra l’altro dovuto essere una sorta di celebrazione della fine di una vicenda giudiziaria che aveva portato lo stesso Lynch agli arresti domiciliari per un anno negli Stati Uniti, con l’accusa di frode per aver venduto, falsificando le cifre, le proprie società alla HP per un prezzo eccessivo.
La causa, da cinque miliardi di dollari, era però stata vinta inaspettatamente dal magnate dell’informatica, che aveva deciso di celebrare la fine di un incubo, con una crociera sul suo amato yacht. Il viaggio è però terminato sul fondo del mare dove ora, nel relitto della Bayesian, giacciono anche il telefono e il computer di Lynch, che potrebbero contenere dati e informazioni riservate su cui più di un servizio segreto vorrebbe ore mettere le mani.
Alessandro Martegani