Una stanza collocate in mezzo alle montagne a più di 1600 metro di quota, circondata da vetrate che consentono di osservare il paesaggio e le stelle.
Quello che a prima vista potrebbe sembrare un sogno per gli appassionati dei paesaggi montani, si è trasformata in una battaglia politica in Veneto, regione che a breve voterà un provvedimento che consentirebbe d’installare decine di queste strutture sulle Alpi, ma l’idea ha scatenato la reazione degli ambientalisti e dell’opposizione.
Se infatti per chi alloggia nella stanza panoramica la vista è mozzafiato, l’impatto visivo di chi osserva queste specie di container di legno e vetro dall’esterno rischia di non essere altrettanto affascinante.
Qualche struttura di questo tipo esiste già, ad esempio la Starlightroom di Cortina, a quota 2000, metri con vista sulle Dolomiti. Per 700 euro la società offre il trasporto, la cena, la notte sotto le stelle, e la colazione per due persone nella scatola di vetro con annessi bagno e servizi.
La legge che il Veneto si appresta a votare, come riporta l’agenzia Dire, e che è già stata approvata dal Consiglio delle autonomie locali, prevede però fino a 172 strutture in 86 Comuni che hanno territori sopra i 1.600 metri.
“Le stanze panoramiche – si legge nel sito della Regione Veneto – consentono al turista ospitato di osservare in modo particolarmente ampio sia il paesaggio circostante, sia il movimento degli astri nel cielo, grazie alle superfici vetrate proporzionalmente più grandi rispetto alle finestre dei normali locali di pernottamento delle altre strutture ricettive, con una più diretta immersione negli ambienti naturali in cui tali stanze sono collocate”.
Parole che però non hanno convinto gli ambientalisti e le organizzazioni che si occupano di montagna, e poco importa che le stanze siano ecosostenibili o comunque di basso impatto, e che il numero sia limitato a due per comune e a due posti letto per stanza: l’idea di veder sorgere nei paesaggi montani decine di scatole di vetro e legno (peraltro accessibili solo ai ricchi visti i costi) nei punti più panoramici delle Alpi Venete, ha scatenato le polemiche.
“Le montagne devono essere salvaguardate e non sfruttate autorizzando deroghe alle leggi che le tutelano”, ha detto il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni. “Questi provvedimenti - ha aggiunto - sfregeranno le nostre montagne e l’ambiente”. Zanoni ha anche sottolineato come, nella stessa legge, si preveda che i permessi concessi ai cacciatori per utilizzare i fuoristrada in alta montagna siano gratuiti, diversamente da quanto previsto per altri soggetti.
Contro le stanze panoramiche è stata anche lanciata una petizione online: “Trattare le nostre montagne come fossero dei musei per le élite o dei safari è una tentazione che questa Giunta regionale sta portando a nuove vette” ha detto Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde, “le nostre montagne meritano qualcosa di più di scatole in vetro e legno”.
Alessandro Martegani