Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, a sei giorni dalle manganellate al corteo studentesco di Pisa e dopo il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul "fallimento" che queste rappresentano per le forze dell'ordine perché "l'autorevolezza" non si misura sui manganelli, conferma il sostegno del governo alla Polizia. "È un "gioco che può diventare molto pericoloso" quello di "togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra" il monito di Meloni, sul rischio di un crollo di fiducia verso chi garantisce la sicurezza.
La premier ha aggiunto: "Le lezioni sul governo autoritario da parte di quelli che sparavano con gli idranti su lavoratori inermi seduti a terra perfettamente immobili o che rincorrevano gli italiani da soli in spiaggia con i droni anche no", riferendosi agli episodi accaduti durante le proteste contro il green pass o nella prima fase della pandemia. Meloni ha proseguito citando alcuni dati: "Penso che per giudicare correttamente quanto accaduto sia utile raccontare qualche numero: dal 7 ottobre scorso, data dell'attacco di Hamas contro Israele, in Italia ci sono state oltre mille manifestazioni, in quelle manifestazioni ci sono stati 26 agenti feriti. Nel 2023 gli agenti feriti nelle manifestazioni sono stati complessivamente 120, i casi in cui ci sono stati problemi in queste manifestazioni, momenti di tensione, sono il 3%" ed ha concluso con le parole: "Noi a differenza di quanto accaduto in altri Paesi europei abbiamo scelto di non vietare le manifestazioni a favore della Palestina, da noi la libertà di manifestazione viene garantita indipendentemente da ciò per cui si manifesta".
Intanto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, impegnato in un'informativa al Parlamento proprio su quanto avvenuto a Pisa, mette in correlazione il trasferimento del dirigente del Reparto Mobile di Firenze, Silvia Conti, da cui dipendono amministrativamente i reparti che hanno operato a Pisa e l'assalto ad una volante della Polizia davanti alla questura da parte degli antagonisti avvenuto a Torino. Su quest'ultimo episodio il titolare del Viminale afferma: "Un'inaccettabile atto di violenza, sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposte in questi giorni le forze dell'ordine e la Polizia in particolare".
Nel frattempo, Sergio Mattarella ha chiamato il capo della Polizia per essere informato di quanto avvenuto e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita nel capoluogo piemontese. Il capo dello Stato ha inoltre ribadito fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia.
Davide Fifaco