Per ora rimane tutto come prima, ma l’ultima vicenda che ha coinvolto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, non nuovo a gaffe o a situazioni spiacevoli, sembra aver creato un serio imbarazzo nella maggioranza, già divisa su temi come l’Ucraina o provvedimenti come l’autonomia differenziata o le regole sulla cittadinanza.
La vicenda che ha coinvolto il responsabile del dicastero della cultura, proprio uno dei settori in cui Fratelli d’Italia vuole imporre maggiormente la propria linea, è arrivata fino a Palazzo Chigi, con un incontro faccia a faccia fra il ministro Sangiuliano e la Premier Giorgia Meloni: il ministro, nella fase di preparazione del G7 cultura in prigramma a fine settembre a Napoli e Pompei, si sarebbe fatto accompagnare da un’influencer esterna all’organizzazione del ministero, Maria Rosaria Boccia, che avrebbe avuto accesso a informazioni riservate, ed era presente agli incontri nei quali si sarebbe parlato proprio del G7, compromettendo al sicurezza del vertice.
Circostanze documentate con foto, messaggi e audio registrati, pubblicati sui social ormai quotidianamente da Boccia, ma che il ministro ha smentito, così come ha smentito il fatto che le spese dell’influencer fossero state pagate con soldi pubblici: sta di fatto che tutte le attività del G7 a Pompei, proprio quelle al centro della vicenda, saranno annullate (nonostante la serata di inaugurazione a Pompei figurasse come uno degli eventi principali), proprio perché la sicurezza sembra ormai compromessa.
Dop l’incontro con la Premier non è arrivata una richiesta di dimissioni per Sangiuliano, ma oggi in occasione dell'esecutivo del partito, Giorgia Meloni, evidentemente irritata, non ha usato giri di parole: "Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli – ha detto - e questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi".
“Dobbiamo – ha aggiunto - anche essere consapevoli che non ci viene perdonato nulla e che nulla ci verrà perdonato. Quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccare, hanno dovuto inventarsi di sana pianta notizie false per farlo. E quando qualcuno ha compiuto un passo falso, hanno utilizzato ogni strumento a disposizione per colpirci”.
Alessandro Martegani