Molti hanno tirato un sospiro di sollievo, ma potrebbe trattarsi solo di una pausa. Da oggi, infatti, per visitare Venezia nei fine settimana dalle 8:30 alle 16:00, non è più necessario dotarsi di un codice QR, e pagare 5 euro se non si fa parte delle molte categorie a cui è garantita l’entrata in città senza ticket.
Quello del ticket per visitare il capoluogo veneto, meta di milioni di turisti ogni anno, era stato un provvedimento a dir poco discusso, avviato lo scorso gennaio e, nelle intenzioni, avrebbe dovuto alleggerire il carico di turisti che ogni giorno giungono a Venezia, ma si è rivelato anche un’incredibile fonte d’incassi per il Comune.
Fra aprile e luglio, ad esempio, hanno versato i cinque euro di ticket poco meno di mezzo milione di persone, con un incasso di quasi 2,2 milioni. Più del triplo dei 700 mila euro inseriti a bilancio. Nello stesso periodo a Venezia hanno soggiornato1,3 milioni di visitatori, ma anche più di un milione di esentati fra studenti, lavoratori, proprietari di seconde case, ospiti e parenti di residenti e partecipanti a eventi in città.
Il ticket non sembra dunque aver scoraggiato affatto gli arrivi, dato che dall’amministrazione viene valutato positivamente, ma che per i critici rappresenta invece il fallimento del provvedimento, visto che i flussi sono rimasti pressoché gli stessi, il tutto sacrificando la privacy: anche i non paganti devono dotarsi di Qr code gratuito per accedere alla città, circondata da telecamere e tornelli. Valutazioni che hanno ispirato delle proteste, anche se ancora non si è arrivati a prendere di mira i turisti con le pistole ad acqua come hanno fatto a Barcellona.
L’amministrazione però non si fa scoraggiare: dopo aver analizzato i dati metterà quasi sicuramente in campo un progetto perfezionato nel 2025. Fra le possibili correzioni si parla del raddoppio del costo del ticket da 5 a 10 euro per chi prenota all’ultimo minuto, ma c’è anche l’ipotesi d’indire un referendum sul ticket e di fissare un tetto massimo di persone in ingresso a Venezia.

Alessandro Martegani