Foto: Facebook
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Ogni anno in Italia, durante il periodo pasquale, circa il 10% dei cibi acquistati finisce nella spazzatura. Si tratta di uno spreco che varia tra i 150 e i 200 milioni di euro, che coinvolge soprattutto frutta, verdura, pane, latticini, carne e dolciumi. Secondo la Sima, una tonnellata di rifiuti alimentari produce ben 4,2 tonnellate di CO₂, contribuendo in modo significativo all’inquinamento atmosferico. Oltre al cibo sprecato, a pesare sull’ambiente sono anche i numerosi spostamenti che avvengono durante le festività. Auto, aerei e pullman utilizzati per raggiungere familiari o mete turistiche causano un aumento di emissioni nocive, tra cui polveri sottili e ossidi di azoto, con effetti dannosi per la qualità dell’aria e la salute. C’è però anche un segnale positivo: negli ultimi anni molte aziende produttrici di uova di cioccolato hanno adottato strategie per limitare lo spreco. Dopo la fase di vendite promozionali, le uova invendute vengono spesso riutilizzate per la produzione di altri dolci, donate a scopi solidali o trasformate in compost per l’agricoltura. “Pianificare la spesa, conservare correttamente il cibo e riutilizzare gli avanzi sono piccoli gesti che fanno una grande differenza”, sottolinea il presidente della Sima, Alessandro Miani. Anche attraverso app dedicate è possibile donare le eccedenze, contribuendo a ridurre gli sprechi e a tutelare l’ambiente.

B.Z.