Nadia Alessandra Calcaterra, pubblico ministero della Procura di Busto Arsizio, in provincia di Varese, ha depositato l'avviso di conclusione indagini e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per Riccardo Bossi.
Stando a quanto ricostruito dal pm Calcaterra, il figlio di Umberto Bossi ha percepito 280 euro ogni mese per 43 mensilità per un ammontare complessivo di 12.800 euro. L'erogazione del reddito di cittadinanza era collegata al canone di locazione di un appartamento come sostegno al pagamento. Appartamento dal quale, secondo quanto accertato dagli inquirenti, Bossi era già stato sfrattato in quanto moroso. Di qui la contestazione del reato.
Riccardo Bossi, assistito dall'avvocato Federico Magnante, si è avvalso della facoltà di non rispondere ed ora avrà 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltato e depositare memorie difensive.
Non è la prima volta che il figlio del "Senatur" finisce nei guai giudiziari: nel 2017 era stato condannato a 9 mesi di reclusione e 400 euro di multa per truffa e insolvenza fraudolenta. Secondo le accuse, avrebbe acquistato un impianto di illuminazione, pneumatici per la sua auto e benzina in attività commerciali di Varese senza pagare il conto.
Nel 2019 aveva invece rimediato una denuncia da un ristoratore milanese per una cena a base di pesce e champagne mai pagata. Nel 2016, invece, era stato condannato sempre per truffa per alcuni gioielli non pagati ad un gioielliere di Busto Arsizio.
Infine, sempre nel 2016, era finito al centro dello scandalo dei fondi della Lega usati per spese personali, insieme al padre ed al fratello Renzo, finendo condannato a un anno e otto mesi, con pena sospesa, per appropriazione indebita aggravata per le presunte spese personali con i fondi del Carroccio.
Davide Fifaco