Il riscaldamento globale sta riducendo le precipitazioni nevose, con impatti significativi: la diminuzione delle riserve idriche, poiché la neve funge da serbatoio naturale, l'aumento del rischio di siccità con conseguenze devastanti sulle colture montane e la produttività agricola, la perdita di biodiversità, l’aumento dell’erosione e delle improvvise piene dovute allo scioglimento precoce della neve. Inoltre, a livello sociale e culturale, si prevede lo spopolamento delle aree montane, con la conseguente perdita del patrimonio tradizionale legato alla neve, all’artigianato e agli sport.
Per affrontare queste sfide, è necessario investire in nuove infrastrutture per la gestione sostenibile delle risorse idriche e promuovere la riconversione economica verso forme alternative di turismo montano. È fondamentale sensibilizzare le comunità locali e i turisti sulla protezione degli ecosistemi montani. In Italia, esperti suggeriscono di legare gli investimenti pubblici alla sostenibilità climatica e ambientale, puntando sulla diversificazione e sul rafforzamento del sistema turistico per superare la "monocultura turistica", che dipende esclusivamente dal turismo sciistico invernale.
Le parole chiave per affrontare queste difficoltà sono la diversificazione dell’offerta turistica e la destagionalizzazione dei flussi, coinvolgendo le comunità locali. Per le località montane, si consiglia di vietare nuovi investimenti nelle infrastrutture sciistiche sotto i 1500 metri, focalizzando le risorse su quelle esistenti per preservare l’ambiente e ridurre l’impatto ecologico delle nuove costruzioni. L’obiettivo è sviluppare un turismo che non dipenda solo dalle stagioni invernali o estive, ma che distribuisca i flussi turistici durante tutto l’anno, supportando le piccole comunità locali e migliorando l’economia regionale. Una minore concentrazione turistica durante le stagioni estiva e invernale potrebbe preservare ecosistemi fragili, come le Alpi, riducendo l’utilizzo di innevamento artificiale, che sottrae risorse idriche fondamentali e danneggia l’ambiente.
Il piano promuove la distribuzione dei flussi turistici durante l’anno, incentivando la scoperta di territori meno noti e vacanze fuori stagione. Sostiene un’offerta diversificata, che includa turismo rurale, culturale, enogastronomico e sportivo, per ridurre l’impatto ambientale, preservare l’ambiente e stimolare l’economia locale, valorizzando le tradizioni.
Dionizij Botter