Il casus belli sono state le parole sulle elezioni in Russia, che fanno di Matteo Salvini "un problema" e rendono la sua posizione "intollerabile" per Giorgia Meloni. La mossa del leader leghista punta chiaramente, in vista delle elezioni europee, a pescare qualche consenso tra i putiniani, che in Italia hanno un peso di voti non indifferente. Una strategia necessaria per sopravvivere che però mette in pericolo gli equilibri italiani, facendo infuriare Meloni. Ieri il premier ha chiesto ad Antonio Tajani di ribadire la linea dell'esecutivo.
Intanto nelle ultime ore, durante le comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo è arrivato il disgelo con l'abbraccio alla Camera tra Meloni e Salvini.
Quando il segretario leghista ha preso posto nei banchi del governo al fianco della leader di FdI, i due si sono abbracciati sorridendo, con Meloni che ha posato la testa sulla spalla di Salvini. Poi hanno parlato tra loro. Salvini è rimasto in Aula una decina di minuti.
Nella discussione il premier ha precisato che "il governo italiano ha una posizione chiara in Ue" spiegando che assieme all'esecutivo è riuscita a garantire la revisione del bilancio pluriennale che consente di sostenere l'Ucraina per i prossimi 4 anni".
Sempre sul tema della guerra in Ucraina, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Putin durante il G20 sosteneva una tesi del tipo, vorremmo la pace ma gli altri non la vogliono. Io ho risposto che ritiri le truppe ed avrà la pace, come ha voluto la guerra".
Il presidente del Consiglio si è poi rivolto polemicamente ad alcuni parlamentari di opposizione che rumoreggiavano durante il suo intervento, dicendo: "Signori, vi vedo sempre un po' nervosi". Poi, ancora in modo polemico verso l'opposizione, ha parlato del Pnrr affermando: "Fortunatamente non sta andando come qualcuno temeva o forse sperava. Questi sono i fatti e quello che mi stupisce è che invece di essere contenti che l'Italia sta facendo bella figura vi dispiaccia".
Davide Fifaco