La settimana bianca, appuntamento fisso per gran parte delle famiglie italiane e anche per molti stranieri, rischia di diventare un lusso per pochi. Negli ultimi anni, secondo uno studio di Assoutenti (il report che analizza i costi dei servizi sciistici e le spese che attendono le famiglie), tutte le voci che compongono una settimana sulla neve, a partire dallo skipass fino ai ristoranti, sono in deciso aumento.
Anche senza considerare la crescita dei costi dell’energia, i rincari sugli skipass arrivano anche al 30 per cento in tre anni nei principali comprensori come Bormio, Dolomiti Superski o Courmayeur.
L'associazione ha esaminato anche i costi delle strutture ricettive per un soggiorno di una settimana nelle località sciistiche italiane, rilevando rincari che arrivano anche al 20 per cento rispetto al 2021, nonostante il caro-energia sia ormai alle spalle e l’inflazione sia quasi sotto controllo, aumenti definiti “del tutto ingiustificati e inaccettabili” dal presidente di Assoutenti Gabriele Melluso.
Si tratta di una strada pericolosa per un settore che lo scorso anno ha fatturato 11,2 miliardi di euro tra strutture ricettive, rifugi, ristoranti, scuole di sci, divertimenti, commercio e servizi vari, ma che rischia di assistere a un calo delle presenze proprio a causa dei costi proibitivi, livellando la clientela verso l’alto. Le previsioni sono infatti di un calo delle presenze sia per quanto riguarda gli italiani, sia per gli stranieri.
Alessandro Martegani