Foto: Reuters
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Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro ed ha quindi dato ufficialmente il via a questo anno all'insegna della speranza. Nel suo messaggio Urbi et Orbi ha parlato delle zone martoriate dalla guerra, dei paesi poveri gravati da debiti ingiusti.
Il Pontefice ha chiesto il cessate il fuoco in Ucraina: "Si abbia l'audacia di aprire le porte al negoziato e a gesti di dialogo e d'incontro, per arrivare a una pace giusta e duratura", ha detto nel giorno in cui l'esercito russo ha nuovamente effettuato vasti attacchi contro le infrastrutture energetiche dell'Ucraina.
"Con gli occhi fissi sulla culla di Betlemme", il Santo Padre ha rivolto il suo "pensiero alle comunità cristiane in Israele e in Palestina, in particolare a Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima. Cessi il fuoco, si liberino gli ostaggi, si aiuti la popolazione stremata dalla fame e dalla guerra", ha detto ancora Bergoglio.
"Sono vicino anche alla comunità cristiana in Libano, soprattutto al sud, e a quella in Siria, in questo momento così delicato", ha poi affermato il Papa, chiedendo che "si aprano le porte del dialogo e della pace in tutta la regione, lacerata dal conflitto". Francesco ha inoltre ricordato il "popolo libico, incoraggiando a cercare soluzioni che consentano la riconciliazione nazionale".
Il Pontefice ha anche chiesto la fine dei combattimenti in Sudan, dove dall'aprile dello scorso anno è in corso una guerra civile. Nel paese, colpito dalla carestia, la situazione umanitaria è difficile. Il Santo Padre ha quindi fatto un appello per un rafforzamento degli aiuti umanitari e l'avvio dei negoziati per la tregua.
Per Bergoglio, il Giubileo deve essere il tempo propizio per riconciliarsi con i propri nemici e fermare le guerre e "l'occasione per abbattere tutti i muri di separazione".