Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, in risposta alle posizioni del presidente francese Emmanuel Macron, sull'invio di truppe in Ucraina nel caso in cui la Russia sfondasse il fronte, ha precisato: "Abbiamo sempre detto che non siamo in guerra con la Russia, non manderemo soldati italiani a combattere in Ucraina. Noi difendiamo il diritto dell'Ucraina a essere uno Stato indipendente ma non siamo in guerra con la Russia. La nostra posizione è sempre questa, non abbiamo mai cambiato idea".
"Difendiamo la libertà, l'indipendenza - ha continuato Tajani - ma stiamo lavorando per costruire la pace. Sbaglia la Federazione russa ad attaccare l'Ucraina, c'è una violazione del diritto internazionale ma dobbiamo costruire la pace e per questo siamo tutti impegnati, come lo siamo in Medio Oriente e in Mar Rosso per difendere il traffico marittimo commerciale visto che siamo un paese esportatore".
A proposito della nuova dichiarazione del presidente francese sulla possibilità di inviare truppe in Ucraina, il portavoce presidenziale russo Dmitriy Peskov l'ha definita "molto importante e molto pericolosa".
Inoltre, nelle dichiarazioni del ministro degli Esteri britannico David Cameron sul diritto di Kiev di usare armi britanniche per colpire la Russia, il Cremlino vede "un'escalation diretta che potrebbe potenzialmente rappresentare un pericolo per la sicurezza europea, l'intera architettura di sicurezza europea" ha detto ancora Peskov.
Infine, secondo il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, le truppe ucraine perdono circa "mille soldati al giorno a causa delle richieste degli Usa e dei loro alleati di provare a frenare l'avanzata russa". Lo riporta l'agenzia Ria Novosti. Secondo Shoigu, Kiev ha già perso oltre 11mila uomini nel 2024, che si aggiungono alle 21mila unità di armi ed equipaggiamenti militari.
Davide Fifaco