Foto: BoBo
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È arrivata poco prima delle 7 la chiamata ai soccorsi che ha confermato l’ennesima aggressione da parte di un orso. Ad annunciarlo è stata la Provincia autonoma con una nota, specificando che stando alle prime informazioni, l’uomo originario di Strasburgo, non si trova in pericolo di vita, ma è sotto osservazione, e che i medici stanno valutando le lesioni alle braccia e gambe oltre ad alcune escoriazioni che si è provocato durante la fuga. Il quarantatreenne è stato ascoltato dal personale del Corpo forestale provinciale, in quanto la sua testimonianza sarà utile per chiarire la dinamica dell’incontro, che pare essere stato del tutto fortuito. “Abbiamo raccolto dei campioni biologici e faremo tutte le attività accertative, grazie alla classificazione genetica saremo in grado di identificare l’orso” ha assicurato il dirigente della forestale trentina Giovanni Giovannini. Non si è fatta aspettare la reazione degli animalisti: “auguriamo una piena e pronta guarigione al turista aggredito, tuttavia, diffidiamo la Provincia Autonoma dall’assumere nuove iniziative persecutorie contro i plantigradi". Queste aggressioni non sono una novità, ma non solo in Italia; infatti, un attacco mortale risale a qualche giorno fa, quando in Romania una ragazza è stata uccisa durante un’escursione sui Carpazi. L’animale responsabile è stato poi abbattuto dagli uomini del servizio di emergenza intervenuti sul posto. A seguito di questo episodio, il ministro dell’Ambiente rumeno ha chiesto quote più elevate di uccisione degli orsi, in quanto, secondo le stime del governo di Bucarest, nel Carpazi rumeni vivono circa 8.000 orsi bruni, la seconda popolazione più grande in Europa dopo quella russa. La morte dell’escursionista ha fatto convocare una sessione di emergenza del parlamento da parte del primo ministro, durante la quale è stata adottata una legge che autorizza l’abbattimento di 481 orsi nel 2024, più del doppio rispetto all’anno precedente.

B.Ž.