La città lagunare è da tempo sotto pressione a causa del sovraffollamento turistico ma anche da parte dell'Unesco che vorrebbe da anni inserire Venezia nell'elenco dei siti del patrimonio mondiale in pericolo, perché ritiene che l'Italia e soprattutto il Comune non abbiano fatto abbastanza per tutelarla. Per far fronte al problema, le autorità cittadine hanno pensato di introdurre un ticket d'ingresso che permette di accedere al centro storico in un orario compreso tra le 8,30 e le 16. Il progetto pilota prevede che i visitatori vengano accolti alle principali stazioni ferroviarie e autobus da addetti che ricorderanno loro il nuovo obbligo e assisteranno coloro che non hanno ancora scaricato il QR code. Numerose sono però le esenzioni, a partire dai parenti dei residenti, ai lavoratori e per gli studenti di scuole e università che hanno sede nella laguna. Un provvedimento che molti veneziani fanno fatica a digerire, così come anche Claudio Madricardo, inviato per la rivista online Ytali: "Questo ultimo provvedimento sembra una foglia di fico, una sorta di bluff, anche perché l’amministrazione non è che stia facendo qualcosa per controllare il turismo. Tutt’altro, perché, per esempio, sta pensando di creare nuove vie di accesso per cui viene meno anche un discorso di scoraggiamento., mentre in realtà punta sull’incremento del turismo. Quindi non si vogliono intaccare gli interessi delle categorie che comandano, che sono lo zoccolo duro di questa amministrazione, è che sono sostanzialmente il settore della ristorazione e ovviamente il famoso trasporto pubblico. Il problema è che la forza dell’economia turistica è tale che, in questo momento, non consente di pensare ad altro".
M.N.