Il Consiglio dei ministri italiano ha approvato il disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. In pratica si dà il via libera alla separazione delle carriere dei magistrati.
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato che il provvedimento, definito "epocale", è basato su 3 principi: il primo è la separazione delle carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli. Gli altri sono la composizione e la elezione del Consiglio Superiore della Magistratura.
Il testo è stato modificato più volte, a seguito di molte interlocuzioni istituzionali, l'ultima martedì con il Capo dello Stato e del Csm, Sergio Mattarella. Molto potrà ancora cambiare con le leggi ordinarie di attuazione. Inoltre, la nuova legge prevede che non sarà più concesso l'unico passaggio ormai consentito, dopo la riforma Cartabia, dalla magistratura requirente a quella giudicante. Comunque, nelle intenzioni dichiarate dal governo, il ruolo del Pubblico ministero rimarrà indipendente e non sottoposto alle direttive dell'esecutivo.
Tra le novità, ancora, ci saranno due diversi Csm, organi di autogoverno della magistratura, uno per i giudici e uno per i pm. A presiederli entrambi sarà il Presidente della Repubblica. Inoltre, non saranno selezionati per sorteggio secco solo i magistrati in servizio, ma anche i componenti laici finora nominati dal Parlamento.
L'Alta Corte, organismo esterno al Csm, composto da giuristi di varia formazione, assumerà la competenza sugli errori e i comportamenti dei magistrati, attualmente della sezione disciplinare del Csm.
Le modalità di accesso per concorso alla magistratura vengono demandate a una legge ordinaria successiva. In quella sede si deciderà se istituire due diversi concorsi, uno per i pm e l'altro per i giudici. Dai primi concorsi del 2026, infine, entrerà in vigore anche il decreto delegato già varato che prevede il test psicoattitudinale per i magistrati.
Davide Fifaco