Foto: Reuters
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Senza terremoti o particolare euforia, ma i mercati hanno accolto perlopiù con favore l’annunciata vittoria di Donald Trump per la corsa alla Casa Bianca, con poche eccezioni, anche se pesanti.
Se infatti fra le borse asiatiche, le prime ad aprire dopo la notizia della probabile vittoria del Tycoon, Tokyo ha girato subito in terreno nettamente positivo, le borse cinesi hanno virato in rosso, con gli investitori spaventati dalle dichiarazioni del candidato repubblicano sulla volontà di aumentare i dazi sulle importazioni cinesi, e in generale di avviare uno scontro economico con il colosso asiatico, che proprio in queste settime ha avviato una forte azione di rilancio della propria economia.

Foto: Shutterstock
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Storia ben diversa in Europa, con quasi tutte le borse che girano in terreno ampiamente positivo, nonostante i rischi di un raffreddamento delle esportazioni verso gli Stati Uniti e di scollamento delle politiche monetarie fra Vecchio continente e Stati Uniti, fra Bce e Fed: i dazi voluti da Trump (60 per cento sui prodotti cinesi e dieci per cento sulle merci di altri Paesi) potrebbero far salire l’inflazione negli Stati Uniti, provocando un rallentamento sul taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.
I mercati però per ora sembrano rassicurati da una probabile stabilità del colosso americano, aspettativa rafforzata dalla nuova maggioranza repubblicana al Senato USA, e attendono per valutare se il ritorno di Trump alla Casa Bianca possa comportare conseguenze negative per l'Europa.

Foto: Pixabay
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Chi invece punta decisamente in alto è la valuta d’oltreoceano: il dollaro si è rafforzato nei confronti della maggior parte delle altre valute, e anche i rendimenti dei Treasuries, i titoli di stato USA a 10 anni, puntano in alto sull'aspettativa che il prossimo governo americano emetterà più titoli di Stato per finanziarsi. Bene anche i futures negli Usa, con gli investitori statunitensi che sembrano credere alle promesse di Trump di meno tasse e meno regolamentazione per le imprese americane.
I rialzi più decisi però riguardano le criptovalute, un settore che sembra legato alle sorti di Trump, dopo l’annuncio del leader repubblicano di voler rendere gli Stati Uniti la patria del Bitcoin e delle criptovalute. Proprio la criptovaluta è più famosa, il Bitcoin, ha avuto un immediato rialzo dell’otto per cento, toccando i nuovi massimi storici di 75.353 dollari.

Alessandro Martegani