Il Partito Comunista Cinese ha aperto un incontro chiave, che vede presente anche il Presidente Xi Jinping, focalizzato sull'economia. Secondo quanto riferito dai media statali, il ventesimo Comitato Centrale ha iniziato la sua terza sessione plenaria a Pechino nel tentativo di trovare risposte alla crisi. I dati che vengono affrontati dai dirigenti comunisti non sono per nulla positivi. L'economia infatti ha frenato nel secondo trimestre dell'anno oltre alle attese, scontando la prolungata recessione immobiliare, la debole domanda interna e la fine delle politiche di sostegno alla crescita. Il Prodotto Interno Lordo ha segnato una crescita annua del 4,7 per cento contro il 5,3 dei tre mesi precedenti e il 5,1 per cento attesi. Su base congiunturale, secondo l'Ufficio nazionale di Statistica, il rialzo del PIL è stato dello 0,7 per cento a fronte dell'1,1 stimato dagli analisti. L'appuntamento del Comitato di quattro giorni dovrebbe permettere di stabilire la direzione della politica economica e delle riforme oltre a un eventuale sostegno. I problemi, come detto, vengono principalmente dalla debole domanda interna e dal prolungato rallentamento dell'immobiliare. La produzione industriale è aumentata del 5,3 per cento a fronte di vendite al dettaglio salite del 2 per cento. Inoltre, il mese scorso i prezzi delle nuove abitazioni nel Paese sono scesi del 4,5 per cento, centrando il ritmo di calo più rapido degli ultimi nove anni, mentre le nuove costruzioni e gli investimenti immobiliari sono scesi, rispettivamente del 23,7 e del 10,2 per cento, nella prima metà dell'anno. L'immobiliare è entrato in crisi a causa della stretta sul credito decisa da Pechino per frenare l'indebitamento, il Governo ha tentato di farvi fronte tagliando i costi di acquisto delle case nelle città e la possibilità per i Governi locali di acquisire appartamenti invenduti e affittarli a prezzi accessibili.
Franco de Stefani