Un comunicato del Ministero della Difesa cinese ha reso noto che sono state avviate eserecitazioni militari attorno a Taiwan. Nella nota si evidenzia che caccia, bombardieri e altri aerei avanzati hanno volato sullo Stretto di Taiwan mentre cacciatorpedinieri e fregate del Comando Navale hanno condotto manovre in modo simultaneo. Viene aggiunto che le esercitazioni mettono alla prova le capacità operative congiunte delle truppe. Taiwan, da parte sua, ha annunciato di avere dispiegato forze adeguate in risposta all'avvio delle manovre, e successivamente il Presidente Lai ha tenuto un vertice di alto livello del Consiglio di Sicurezza per fare il punto della situazione. Il Ministero della Difesa di Taipei ha condannato in un comunicato i comportamenti irrazionali e provocatori di Pechino ed evidenziato che le forze hanno l'obiettivo di proteggere la libertà e la sovranità dell'isola. Nel comunicato viene indicato che le isole periferiche, che si trovano a poche miglia nautiche dalla costa cinese, sono in stato di massima allerta. Gli Stati Uniti si sono detti seriamente preoccupati per le esercitazioni in una nota, in cui il portavoce del Dipartimento di Stato ha precisato che la mossa di Pechino è ingiustificata e rischia di degenerare, avanzando l'invito di agire con moderazione e di evitare ulteriori azioni che possano minare la pace e la stabilità sia dello Stretto che della regione. Pechino intanto ha affermato che lo scopo delle manovre militari è di poter effettuare il blocco di porti e aree chiave, l'assalto a obiettivi marittimi e terrestri, la conquista di una superiorità globale nonché di un severo avvertimento agli atti separatisti taiwanesi. Su una mappa, fornita ai media cinesi, risulta un blocco marittimo attorno all'isola strutturato su nove aree, una in più rispetto alle ultime esercitazioni passate.
Franco de Stefani