Oggi 17 ottobre ricorre la Giornata mondiale della lotta contro la povertà. La celebrazione risale a 31 anni fa quando all'appello del 17 ottobre 1987 di padre Joseph Wresinski, fondatore del Movimento Atd-Quarto Mondo, centomila persone risposero riunendosi sul sagrato "delle libertà e dei diritti dell'uomo" del Trocadero a Parigi per rendere onore alle vittime della fame, della violenza e dell'ignoranza e per annunciare il loro rifiuto della miseria. Successivamente a ricordo di quella giornata, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 47/196 del 22 dicembre 1992, istituì la Giornata Internazionale Contro la Povertà, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza circa il bisogno di eliminare l'indigenza in tutti i Paesi, e per ricordare al mondo che la povertà non è un fatto ineluttabile.
L’OXFAM, la confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà globale, offrendo aiuti umanitari e progetti di sviluppo, indica che un miliardo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno - soglia che indica la povertà estrema- che uno su 9 non ha abbastanza da mangiare e che l’1 per cento della popolazione mondiale possiede più del restante 99 percento. Secondo le rilevazioni di Eurostat, nel 2017, nell’Unione europea, 112,9 milioni di persone erano a rischio povertà o esclusione sociale. Per rischio povertà si intende, che una persona deve trovarsi in almeno una di queste tre condizioni: avere un reddito inferiore all’equivalente del 60 percento del reddito medio nazionale, far parte di un nucleo familiare con intensità lavorativa molto bassa o vivere in una grave deprivazione materiale. In Slovenia nel 2017 a rischio di esclusione sociale era esposto ogni sesto abitante, in tutta l'UE, ogni quarto cittadino, pertanto nel nostro Paese il rischio è relativamente basso. Nel 2017 in particolare è stato pari al 17,1 per cento, lo stesso della Francia. Solo in altri otto paesi dell'Unione è stato esposto al rischio di esclusione sociale, un numero minore di persone. La media UE nel 2017 è stata del 23,9 per cento. Le percentuali più alte di persone esposte all'esclusione sociale si sono registrate in Bulgaria, Romania e in Grecia mentre le più basse in Repubblica Ceca, Finlandia, Olanda e Danimarca. La Croazia figura tra i paesi con un'alta percentuale di rischio povertà, infatti, il 27,9 per cento della popolazione quasi 1,2 milioni di persone sono a rischio di povertà o di esclusione sociale. In Italia a rischio sono 17,4 milioni di persone, ovvero il 28,9 percento della popolazione come rileva l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea.