Mentre è impegnato in una vasta operazione militare lanciata in Cisgiordania, l'IDF ha pubblicato i risultati dell'indagine sull'attacco avvenuto a metà agosto a opera di cento coloni nel villaggio di Jit, nell'area di Nablus in cui edifici e vetture sono stati dati alle fiamme e un ragazzo è morto a causa degli spari. "si tratta di un grave incidente terroristico da parte dei coloni israeliani. Non abbiamo fatto abbastanza per evitarlo e per proteggere chi aveva bisogno" avrebbe detto il generale Avi Bluth. Al termine dell'inchiesta alcuni di loro sono stati sospesi dall'incarico e le loro armi sono state prese in custodia. Hamas ha puntato il dito contro Isarele, accusandolo di voler prolungare il conflitto e di non voler trovare una soluzione pacifica. Secondo quanto riportato dai media arabi, Khaled Mashaal, uno dei capi storici, alla guida del movimento prima di Ismail Haniyeh, ha chiesto la ripresa degli attentati suicidi in Cisgiordania. In un discorso a una conferenza a Istanbul, Mashaal:: "Questa è una situazione che può essere affrontata solo con un conflitto aperto. Ci stanno combattendo con un conflitto aperto, e noi li affrontiamo in questo modo" ha dichiarato rinnovando l'appello a partecipare su più fronti contro "l'entità sionista." In merito ai recenti attacchi nella parte occupata, che solo ieri hanno provocato la morte di 10 civili e il ferimento di altri, il Commissario ONU per i diritti umani Voler Türk ha condannato la risposta sempre più pesante delle forze di sicurezza israeliane. Si denuncia infatti la violazione del diritto internazionale che rischia "di alimentare una risposta già esplosiva." L'agenzia inoltre segnala la complessità di garantire la sicurezza delle operazioni umanitarie a causa della persistente minaccia di esplosioni nelle zone in cui opera.
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