La Russia potrebbe affrontare ulteriori passi nel settore della deterrenza nucleare nel caso gli Stati Uniti dispiegassero missili a corto e medio raggio in Europa e in Asia. Lo ha dichiarato il Ministro degli Esteri russo Lavrov nel corso di un'intervista. Washington aveva annunciato nell'aprile scorso piani per il dispiegamento di missili nella regione dell'Indo-Pacifico in risposta a quella che viene vista come una crescente militarizzazione dell'area da parte della Cina. Lo sviluppo non sarebbe stato permesso con il Trattato del 1987 riguardante le testate nucleari a medio raggio, Trattato con la Russia che gli Stati Uniti hanno fatto decadere nel 2019 dopo avere affermato che Mosca aveva violato l'accordo, accusa sempre negata dal Cremlino. Inoltre Mosca ha ripetutamente avvertito che avrebbe cestinato la moratoria che ha proposto dopo che la decadenza del trattato aveva aperto alla possibilità del dispiegamento di missili a corto e medio raggio nel caso Washington avesse proseguito nel piano di dispiegarli sia in Asia che in Europa. Lavrov, nel corso dell'intervista alla stampa russa, ha precisato che il Cremlino potrebbe anche decidere di effettuare altri passi nella sfera della deterrenza nucleare in quanto i vari centri di comando e i siti delle forze nucleari ricadrebbero nel raggio dei missili statunitensi lanciati dalle postazioni avanzate.
Franco de Stefani