Per la quarta volta nella sua carriera politica, il Premier israeliano si è rivolto a entrambe le Camere del Congresso degli Stati Uniti. Accolto con un applauso dalla maggioranza dei parlamentari di entrambi i partiti, mentre migliaia di persone fuori dall'edificio chiedevano il suo arresto e la fine del conflitto nella Striscia di Gaza. "Non nel nostro nome", "Lasciate vivere Gaza ", “Criminale di guerra” queste alcuni delle frasi gridate dai presenti. Il Campidoglio poco prima del suo arrivo ha attivato i massimi sistemi di sicurezza aumentando il numero di agenti che hanno vigilato l’area e transennato la zona. Arrestate circa 200 persone, definite dal Premier, “utili idioti di Teheran”. Un discorso, come previsto, prettamente centrato sulla guerra di Gaza: Netanyahu ha ringraziato più volte gli Stati Uniti per essere da sempre fianco di Israele e per garantire il suo diritto s esistere. “Il conflitto in corso è lo scontro tra barbarie e civiltà, tra coloro che glorificano la morte e coloro che glorificano la vita” ha detto ancora, descrivendo le azioni di Hamas come atrocità e quelle dei soldati israeliani come eroiche. Nel suo discorso ha anche esposto, tra le altre cose, la sua visione di Gaza dopo la fine delle ostilità, assicurando che Israele non vuole sfrattare i palestinesi, ma annientare il terrorismo presente: “chi sta con Hamas sta con gli assassini” ha dichiarato. “Il giorno in cui sconfiggeremo il movimento, potrà nascere una nuova Gaza. La mia visione è quella di un’area smilitarizzata con un'amministrazione civile gestita da palestinesi che non cercano la distruzione di Israele. Non chiedo troppo” ha concluso.
Molti i ringraziamenti personali verso Biden, per la liberazione degli ostaggi e per il suo incondizionato sostegno al Paese dopo l'attacco del 7 ottobre. Altrettanti quelli rivolti al candidato Donald Trump per tutto ciò che ha fatto, citando il riconoscimento della sovranità israeliana sulle alture del Golan, il confronto con l'aggressione iraniana e il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico con il trasferimento dell'ambasciata statunitense da Tel Aviv. Il Premier ha infine chiesto maggiori mezzi per finire “presto il lavoro cominciato in precedenza.” All’incirca 100 i democratici che non hanno presenziato alla seduta tra cui Kamala Harris, candidata in pectore, per impegni precedenti. “il peggior discorso tra quelli dei leader stranieri” ha detto l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi. Espressa delusione anche dalle famiglie degli ostaggi che hanno accusato Netanyahu di non aver annunciato un accordo per la liberazione dei loro cari e di non fare abbastanza per porre fine al conflitto. Poco dopo la fine del discorso non è tardata ad arrivare la reazione da pare di Hamas, che tramite un comunicato stampa ha bollato le parole del Primo Ministro come fuorvianti: "Parole gravi che ingannano l'opinione pubblica. Israele ha vanificato tutti gli sforzi per porre fine alla guerra e raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi, nonostante i continui sforzi dei mediatori di Egitto e Qatar.”