Sembra diventare più profonda la crisi del settore automobilistico. Migliaia di licenziamenti sono previsti per il colosso giapponese Nissan, che taglierà 9 mila posti di lavoro, mentre Stellantis perderà 1.100 addetti. Il gruppo Stellantis, di cui fa parte anche FIAT, ha reso noto che perderanno il posto oltre 1.100 dipendenti dello stabilimento Jeep di Toledo, in Ohio, Stati Uniti, al fine di riacquistare competitività, così si afferma, precisando che alcune attività, che coinvolgono circa 400 dipendenti, saranno trasferite a un fornitore di servizi esterno, con i tagli che partiranno il 5 gennaio prossimo. Nel comunicato del gruppo si indica che in questo modo sarà adeguata la produzione alle vendite, crollate di oltre il 20 per cento nel terzo trimestre, e che, nonostante siano misure difficili da adottare, ciò consentirà all'azienda di riconquistare il proprio vantaggio competitivo e riportare la produzione ai livelli precedenti. Nissan ha invece comunicato che taglierà 9 mila posti di lavoro dalla sua forza globale e ridurrà la capacità produttiva del 20 per cento in tutto il mondo, senza precisare un calendario, a fronte di un forte calo delle vendite. Vittima della paralisi che ha colpito il settore automobilistico a livello globale, l'azienda nipponica è andata in rosso tra luglio e settembre, registrando perdite inaspettate e un calo del fatturato del 5 per cento su base annua, con un utile operativo della metà di quanto previsto. In sintesi Nissan intende ridurre i costi fissi di quasi due miliardi di euro e i costi variabili di 800 milioni di euro. Nissan nella nota ha aggiunto che ridurrà anche la propria partecipazione in Mitsubishi Motors dal 34 al 24 per cento.
Franco de Stefani