L'incendio appena scoppiato inasprisce nuovamente il conflitto in corso con accuse reciproche tra le due parti. Il Presidente Zelensky sui suoi social ha duramente criticato Mosca per quest'ennesimo attacco alla centrale, parlando di "gestione non ortodossa." La struttura, situata nel sud dell'Ucraina, è attualmente sotto occupazione russa. "Dal primo giorno del sequestro dell'impianto nucleare di Zaporizhzhya, la Russia l'ha utilizzato esclusivamente per ricattare sia il nostro Paese che l'intera Europa. Aspettiamo la reazione del mondo" ha detto ancora Zelensky. Ha poi sottolineato che "finché i terroristi russi manterranno il controllo sulla centrale, la situazione non è e non può essere considerata normale." Nonostante le preoccupazioni internazionali, sia Kiev che Mosca hanno smentito un aumento significativo dei livelli di radiazioni nell'area circostante. Le autorità ucraine, in particolare il Ministero degli Interni, stanno monitorando costantemente la situazione e i dati provenienti dalle stazioni di controllo nelle vicinanze dell'impianto. Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha assicurato che al momento non c'è alcun impatto sulla sicurezza nucleare; ha esortato le parti in guerra alla cautela.
Nel frattempo, la situazione nella regione russa di Kursk, sotto assalto ucraino da giorni, si fa sempre più complessa. Migliaia i soldati sul posto con l'obiettivo di indebolire e destabilizzare il Paese nemico. A loro volta le forze armate russe hanno attaccato gli avversari con elicotteri e carri armati. In una dichiarazione, il ministero della Difesa russo riferisce di avere inoltre impedito "tentativi di sfondamento" da parte di "gruppi corazzati mobili" ucraini vicino alle località di Tolpino e Jouravli. Aggiunge che l'avanzata è stata bloccata con attacchi aerei, di droni e di artiglieria oltre che con l'invio di riserve. Dal Cremlino, il Presidente Putin ha parlato di ennesima provocazione accusando Kiev di perenni attacchi terroristici e ha promesso una risposta severa per ogni assalto subito finora.