La situazione nel Bangladesh si sta raffreddando dopo che, nella giornata di ieri, la Corte Suprema di Dacca ha allentato in gran misura, ma non abolito, le controverse quote di occupazione nel settore pubblico. Dopo settimane di violente proteste, le autorità intendono allentare il coprifuoco e hanno annunciato di avere arrestato negli ultimi giorni oltre 500 persone. Secondo i media locali infatti non vi sono notizie di violenze o nuove proteste nel Paese, e in conseguenza a ciò il coprifuoco dovrebbe essere temporaneamente sospeso nel pomeriggio per tre ore in modo che le persone possano acquistare beni di prima necessità. I disordini sono iniziati il primo luglio scorso con il blocco di strade e ferrovie, gli studenti reclamavano l'abolizione del sistema delle quote nel settore pubblico, che prevedevano che oltre la metà dei posti di lavoro fossero riservati ad alcuni gruppi, come ad esempio i figli dei veterani di guerra che combatterono nel 1971 per l'indipendenza. Le proteste si sono trasformate in violenze in cui sono decedute 139 persone e circa un migliaio sono rimaste ferite. La Polizia ha reso noto di avere arrestato finora 532 persone, compresi alti rappresentanti del partito di opposizione. Gli studenti hanno annunciato però la continuazione delle proteste nonostante la decisione della Corte affinché tutti i leader della protesta detenuti vengano rilasciati, venga abolito il coprifuoco e vengano riaperte le università. Il Governo di Dacca ha fatto valere la propria posizione con i diplomatici stranieri, ma il Ministero dell'Interno non ha voluto rispondere alle domande dei diplomatici riguardanti il presunto utilizzo di armi delle Nazioni Unite che l'esercito ha nel suo inventario.
Franco de Stefani