Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky ha accolto con favore l'avvio dei negoziati con l'Unione europea, a due anni dalla presentazione della domanda di adesione sulla scia dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il leader di Kiev ha annunciato che il Paese intende raddoppiare gli sforzi per accelerare i negoziati a partire dal 2025, quando la presidenza di turno del Consiglio Ue sarà assunta dalla Polonia. "L'Ucraina non devierà mai dal suo percorso verso un'Europa unita, patria di tutte le nazioni europee", ha sottolineato Zelensky in una nota. L'iniziale incontro simbolico ha dato il via al processo di esame delle leggi nazionali di Kiev e Chisinau per determinare l'allineamento con quelle europee in settori quali l'energia, i servizi finanziari e la sicurezza alimentare. Si tratta di procedure che spesso richiedono anche anni, ma fonti Ue svelano che in questo caso potrebbe venir fatta un'eccezione. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha infatti chiesto all'Ue di accelerare i preparativi per l'allargamento, suggerendo che il blocco dovrebbe esser pronto ad accogliere i nuovi membri entro il 2030. Ma alcuni leader europei, così come anche la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, continuano a sostenere che l'allargamento rimane un processo che deve preparare i candidati alle responsabilità dell'adesione ed è proprio per questo che non devono esserci scorciatoie. Della stessa opinione anche il premier ungherese Viktor Orban, che tra pochi giorni assumerà la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea, secondo cui Budapest continua ad avere dubbi in merito all'inclusione, nell'Ue, di un Paese in guerra i cui confini non sono propriamente definiti. L'Ungheria non ha comunque intenzione di bloccare i negoziati, ha ancora ricordato, spiegando come secondo la sua opinione si tratta di un processo basato su motivazioni puramente politiche.
M.N.